Mi capita assai di rado di essere colto da attacchi di ottimismo e quando avviene, alla fine sbatto sempre la faccia contro un muro. Così anche stavolta.
Il 29 dicembre scorso avevo dedicato un post all’opzione Air France come exit strategy del pluriennale tormentone Alitalia. Non sono un esperto di economia aziendale o di diritto pubblico dei trasporti, ma – forte della mia ignoranza – scrivevo allora:
Il fatto che partiti e sindacati siano stati tenuti fuori dal processo decisionale non può che fare piacere, dato che proprio partiti e sindacati sono stati i carnefici dei bilanci Alitalia negli ultimi 15 anni. E la loro cocciuta invadenza continua a manifestarsi nelle polemiche di questi giorni, relative al destino di Malpensa.
I fatti mi hanno dato torto. I partiti sono tornati a mescolare la pentola di Alitalia nel momento peggiore possibile: quello della campagna elettorale e così una vicenda che andrebbe trattata con sangue freddo e amor di Patria finisce nelle battutine dei comizi, in una gara a chi la spara più grossa.
Ad avere tempo sarebbe interessante mettere insieme “Lo stupidario della campagna elettorale”. Materiale non manca.
Giusto…tanto per rendersi simpatici 😉