Piccoli consigli gratuiti di minimarketing elettorale.
1. Non scocciatemi all’ora di cena con telefonate per chiedermi se “vuole conoscere meglio il mio programma?”. No. Non voglio.
2. Non è necessario appiccicare i vostri adesivi sui cartelli stradali, sulle porte dei bagni pubblici o sui pali della luce. Quale cittadino scombinato darà mai la propria preferenza dopo un tale strategia invasiva?
3. Perchè mi mandate la stessa dannatissima lettera (“Gentile Famiglia“) 3-4 volte? capisco che per stamparne 200.000 copie vi hanno fatto un buon prezzo, ma la mia buca delle lettere non è il vostro cassonetto!
4. Perchè insozzate strade e parabrezza con i vostri santini? non avete un minimo di rispetto per l’ambiente cittadino e per le nostre automobili? parcheggiare in centro a Udine, fare due commissioni e tornare a prendere l’auto significa trovare di per certo 2-3 diversi santini o pieghevoli infilati nel parabrezza e quindi o scocciarsi a cercare un cestino, o buttare il tutto a terra (molto da incivili), oppure infilando in tasca il malloppo sbuffando e mugugnando.
5. Non spendete patrimoni in spot televisivi o radiofonici dove raccontate di aver fatto questo e quello e quell’altro. Sappiamo che sono quasi sempre delle balle e – soprattutto – siamo più curiosi di sapere quello che farete nel caso in cui le elezioni vadano a vostro favore.
Ho incontrato un amico in centro, a Udine, che mi ha detto più o meno le stesse cose, aggiungendo che se si dovesse candidare spenderebbe l’intero budget in tagli di vino da offrire nei bar del centro: “non si sa mai che uno dopo il decimo bicchiere decida di votarmi!”.
Questo per dire che il problema è che spazio pubblico è saturo, non c’è spazio per comunicare. Eppure i candidati continuano a far stampare quantità industriali di materiale elettorale che riversano malamente sui marciapiedi della città e nelle cassette delle lettere ormai traboccanti.
Non c’entra con questo discorso, ma ti chiedo se per caso hai visto il confronto tra candidati premier su Telefriuli? Personalmente sono rimasto a bocca aperta perché secondo me o uno si presenta e discute o se ne sta a casa. Che al candidato del centrodestra sia venuta l’idea di salutare e alzarsi alla prima domanda, memore dell’abbandono da parte di Berlusconi dello studio di “In 1/2 h”? Eppure quella volta ci fu almeno un diverbio tra Berlusconi e la Annunziata.
Lo dico senza mezzi termini Matteo. Ho considerato quella di Tondo una pagliacciata senza ne capo ne coda. Non so se gli farà perder voti, ma certo non ne porta…