Il Ducato di Milano

Il Ducato di Milano

I giorni passano lenti e ancora non chiama…eppure ero convinto che lo avrebbe fatto…

No, nessuna pena d’amore (ci mancherebbe). Ma speravo che Walter Veltroni alzasse la cornetta del telefono (sempre che esistano ancora cornette del telefono) e – facendo il mio numero (348-3687812) – mi sussurrasse la fatale domanda: “e adesso?”

Ed io, da bravo consulente in pectore, gli direi questo:

“Bisogna che sia chiaro, a te come al resto del tuo partito, che non si può pensare di governare l’Italia senza porsi il problema di ottenere un risultato competitivo nella zona più ricca, moderna e potente del Paese. Non si può rinunciare in partenza a lottare per la vittoria nel Veneto ma – soprattutto – nella Lombardia”

“E allora, cosa mi consigli?” chiederebbe WV pentito di aver gettato tanti soldi in consulenti senza fantasia…

“Ti consiglio una cosa sola: da oggi fino al 2010 il tuo solo impegno deve essere riuscire a vincere le elezioni regionali in Lombardia. Un candidato riformista eletto al Pirellone avrebbe l’effetto di un’atomica politica sganciata sul centrodestra…certo si tratta di un’impresa assai difficile, quasi impossibile. Ma se un grande partito riformista europeo non riesce a prevalere nell’area più ricca e innovativa del Paese, dove mai dovrebbe prevalere?

“Si, tu hai ragione”…direbbe WV con voce stanca…”ma sai, c’è una voragine che separa noi e loro…siamo 36 a 54 quando va bene”…

“Si, ma sono voti in prestito. Molti di quei voti sono voti di operai, di professionisti o di persone comuni, persone che magari – in un passato neppure troppo remoto – votavano per il centrosinistra. Gente delusa dal governo di centrosinistra. Gente spaventata perchè non capisce i cambiamenti socio-economici in atto. Gente stanca di uno Stato che non sa dare risposte…ma non gente greve, reazionaria e cattiva”.

“Ma abbiamo cercato di dare risposte…abbiamo candidato imprenditori importanti…avevamo messo in lista Calearo”…

“Non serve inseguire il consenso del piccolo imprenditore gretto e reazionario, che tanto non ti voterà mai…Non serve corteggiare una tipologia umana che approverebbe anche un governo a guida Tamerlano pur di pagare l’1% di tasse di meno…ci sono voti sicuri, voti impossibili e voti che ballano. Devi lavorare su quelli. L’imprenditore seguirà…e se non segue, pazienza”.

Ma il telefono non squilla…peccato.

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