L’anziano Despota viveva in una residenza magnifica, con saloni splendidi, sfarzo ovunque e giardini meravigliosi dove perdersi tra aranceti, labirinti e giochi di fontane.
Governava uno Stato importante, ricco di storia, di arte e di cultura. Ma non se ne curava, preferendo passare il suo tempo con ragazze sempre più giovani e di origine sociale sempre più bassa, mentre attorno a lui gli intrighi si moltiplicavano, il debito pubblico cresceva a dismisura, la crisi economica imperversava e il prestigio internazionale del Paese colava a picco.
Cortigiani servili e senza scrupoli se ne contendevano i favori, facendo a gara per procurargli le donne più giovani e calde (preferibilmente vergini, o quasi vergini) che spettegolavano senza remore sui suoi gusti sessuali, le sue mancanze, le sue preferenze – anche le più spinte – e non di rado si impicciavano degli affari di Stato giungendo talvolta fino alle porte del governo, grazie non tanto al talento e allo studio dei problemi pubblici, quanto in virtù delle innate capacità di soddisfare sessualmente il Despota, riuscendo ad emergere dalla massa delle ragazze, tutte disponibili e senza scrupoli, ma non tutte abbastanza abili nel rimanere a galla nelle acque torbide della politica e delle lotte per il potere.
Quando gli scandali superavano la soglia di guardia, la Chiesa protestava e la pubblica opinione si lasciava andare a commenti piccanti e piccati sulla personalità di chi la governava e allora il Despota doveva pentirsi, comportarsi bene per qualche giorno in attesa che le acque si calmassero, per poi riprendere di nuovo i suoi giochi e i suoi vizi, più spregiudicato che mai…
Scusate questa digressione storica, avevo voglia di parlare un po’ di Luigi XV di Francia. Per una volta, la politica italiana non c’entra nulla, ma proprio nulla…Oggi le cose sono diverse, la società è progredita, la pubblica opinione è critica, la stampa sorveglia e la democrazia vigila che simili eventi non abbiano a ripetersi.
In che epoca fortunata ci è toccato di vivere!