Tra i molti antiberlusconiani – di destra e di sinistra – serpeggia in questi giorni la speranza che l’interminabile ciclo politico di mr. Bolhy ( acronimo di “Best of last hundred years“) si approssimi al traguardo.
E quindi un brubru di governissimi, di inciuci, di golpe bianchi, di Macbeth interdetto e messo all’angolo… E tanto di organigrammi: Gianfranco Fini premier, Pierferdy che torna sulla poltrona più alta di Montecitorio e Massimo D’Alema a capo della politica estera dell’Unione Europea. E Silvio? in esilio a villa Certosa, circondato da 35 badanti 20enni fornite dall’agenzia di assistenza e cura alla persona di Tarantini, con i soldi della sanità pugliese.
Tutta questa ragnatela è – e qui Berlusconi ha ragione da vendere – “roba della vecchia politica”. Era nella “vecchia politica” (che io rimpiango ogni giorno) che quando serviva si faceva cadere un governo e se ne rifaceva un altro. Quando ogni parlamentare portava al proprio partito 30-40.000 voti personali (quando non di più, come le 300.000 preferenze ciociare di Andreotti).
Oggi i parlamentari sono tutti – tranne rarissime eccezioni – delle “anime morte” che dipendono totalmente dalla volontà del Capo e questo è vero per tutti, ma in particolar modo per gli eletti nel PdL, stante la natura carismatica e personale di quel partito. Questo aspetto rende difficile il libero manifestarsi delle opinioni e ancor meno l’effettivo controllo del Parlamento sul Governo (controllo che – in tutti i sistemi parlamentari – può prevedere la sanzione suprema della revoca della fiducia).
Pertanto, la via d’uscita dal berlusconismo non può certo passare – nel breve periodo – attraverso una manovra parlamentare rapida e indolore. Berlusconi è un Sultano, lo è tecnicamente, non metaforicamente. E la via d’uscita dai sultanati non è mai serena e lineare, presenta sempre fasi oscure, momenti confusi, rigurgiti di rabbia e arroccamenti.
Non attendiamoci nulla fino al 2010, quando ci saranno le elezioni regionali. Sapendo che quello straordinario giocatore d’azzardo che è Silvio Berlusconi potrebbe essere tentato a cercare un plebiscito con nuove elezioni politiche.
Che stavolta perderebbe.
sei sicuro che perderebbe?