Primarie, è scontro Bersani-Renzi su accesso a elettori Pdl

Primarie, è scontro Bersani-Renzi su accesso a elettori Pdl

21/09/2012 – E’ scontro aperto sulle primarie tra il segretario Pier Luigi Renzi e il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Bersani vuole tenere un registro pubblico di chi mette una scheda nell’urna, Renzi si oppone. Il capo del partito teme che lo sfidante rottamatore, per batterlo, si avvalga anche del voto di elettori del centrodestra, che potrebbero andare alle primarie di centrosinistra proprio per metterlo in difficoltà.

La discussione è esplicita: “Primarie aperte? Io su questo non sono d’accordo”, ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, intervenendo a ‘Democrazia e comunicazione’ a Cortona in provincia di Arezzo. “Ti vai proprio – ha aggiunto – a cercare dei guai. Hai visto mai che, visto che quello là di Arcore non gli lascia decidere niente, vengono di qua a votare. No – ha continuato – ognuno si fa le sue cose. Se non le volete fare, state a casa”.

“Credo sia giusta la registrazione dei partecipanti alle primarie come abbiamo sempre fatto in Italia e come è norma negli Stati Uniti. Ma quello che non va è la pubblicazione dei nominativi, una pratica che risulterebbe discriminante”, ha ribattutto Roberto Reggi, ex sindaco di Piacenza e responsabile organizzativo della campagna di Renzi. Secondo lui i cittadini “rifiutano di farsi catalogare per sempre in un’area di appartenenza politica, rischio evidente con la pubblicazione dell’albo dei votanti delle primarie del centrosinistra”.

Renzi non ha fatto mistero nei suoi discorsi di cercare il voto anche tra gli elettori delusi del Pdl, partito nel quale raccoglie ormai ben più di qualche consenso. Dopo i complimenti dell’ex premier Silvio Berlusconi, oggi gli è arrivato anche l’apprezzamento di Marcello Dell’Utri, che ha detto chiaramente che lo voterebbe. “Renzi mi piace”, ha detto a La Zanzara su Radio24. “Non vado – ha aggiunto – in casa d’altri a votare alle primarie ma il personaggio mi piace. E’ un gigante nel panorama politico di oggi, una persona giusta per questi tempi. Mi ricorda un po’ Berlusconi, per esempio nell’essere anticonformista. Alle politiche – aggiunge – se non ci fosse Berlusconi, Renzi lo voterei assolutamente. Avercene di persone così. Molti del Pdl se non ci fosse Silvio lo voterebbero. Meglio di La Russa e Gasparri? Siamo su un altro pianeta, sono cose nuove”.

Bersani appare preoccupato per lo sfidante: “Se ti senti dentro un osso di seppia – ha detto oggi ai suoi – non puoi comunicare che sei un pesce guizzante. Credo che dobbiamo accettare le sfide e solo così potremo rinnovare il Paese e noi stessi senza sradicarci dalla nostra storia. Senza radici anche le foglie nuove muoiono in un giorno. Questo – ha aggiunto – è il sentimento che vorrei trasmettere a tutto il partito: mettere in moto energie fresche, ma che il meccanismo non ci sradichi. E combattere tutti assieme. Perché l’avversario ce l’abbiamo: è la destra”.

Di fronte allo scontro tra Bersani e Renzi mostra insofferenza il leader di Sel Nichi Vendola che, intervenendo alla festa nazionale dell’Idv a Vasto (Chieti), ha detto: “Le primarie hanno rappresentato un modo di sottrarre ad alcune ristrette cerchie la sovranità su alcune scelte importanti legate alla proposta politica. Il centrosinistra non può essere un accordo di vertice. Se le primarie diventano la resa dei conti del Pd francamente non sono il mio luogo”.

Fonte: businessvox.it | Foto: cadoinpiedi.it

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