Luca ha finito il riscaldamento. In rete il programma di Italia Futura per le elezioni del 2013

Luca ha finito il riscaldamento. In rete il programma di Italia Futura per le elezioni del 2013

10/11/2012 – Ora è tutto pronto. C’è il nome, Italia Futura, c’è il programma, Agenda Italia 2013 sia pure aperto alle proposte e alle idee dei cittadini e della cosiddetta società civile, c’è anche l’obiettivo: «Costruire una nuova offerta politica, assieme a molte altre realtà associative nazionali e locali, radicate nella cultura e nell’esperienza del nostro paese».

E c’è anche, senza indicarne direttamente il nome, il candidato premier: cioè Mario Monti, l’unico davvero in grado di condurre in porto le riforme previste dall’agenda che porta il suo nome.

Muove così il suo primo passo davvero ufficialmente politico la fondazione di Luca Cordero di Montezemolo. Ieri, nel sito italiafutura.it è comparso il documento programmatico frutto, specifica la Fondazione, anche «del lavoro svolto da Italia Futura, che ha raccolto competenze e passioni civiche su tutto il territorio nazionale», spiega l’introduzione. «Una sintesi delle convinzioni che hanno animato fino a oggi il lavoro di migliaia di associati e delle proposte che abbiamo rivolto al dibattito pubblico».

Adesso, per completare l’opera, mancano le idee e i programmi «degli aderenti, delle associazioni locali e regionali e di tutti coloro che hanno a cuore il futuro del paese». In attesa che le proposte affluiscano copiose all’indirizzo e-mai programma@italiafutura.it, comunque, il dado è tratto, cioè l’ingresso di If in politica e soprattutto nella contesa elettorale del 2013 è deciso. «Il nostro obiettivo non è l’ennesimo partito personale, uguale ai tanti che hanno segnato la fallimentare Seconda Repubblica, ma una grande aggregazione di realtà associative e movimenti civici che vogliano impegnarsi per dare all’Italia una legislatura di significato storico e di valore costituente».

I cinque anni tra il 2013 e il 2018, secondo gli uomini di Italia Futura, saranno decisivi per il paese, «nella convinzione che l’Italia abbia bisogno di una lunga e coraggiosa stagione di riforme di ispirazione popolare e liberale legittimate democraticamente dal voto e in continuità con l’agenda Monti». Una nuova fase storica chiamata a restituire alla politica e ai politici una credibilità che «agli occhi degli italiani non è mai stata così bassa nella storia recente del nostro paese, con esempi quotidiani di intreccio tra malaffare e privilegio e un’accumularsi di occasioni perdute per il rinnovamento dei partiti e della loro leadership».

Ecco perché Italia Futura, nel suo programma, considera fondamentale «il riequilibrio del rapporto tra stato e cittadini», con il rafforzamento dell’azione pubblica in settori fondamentali come la giustizia, la sicurezza, l’istruzione, la tutela del patrimonio culturale e le infratrutture e il ristabilimento di «un rapporto di fiducia tra istituzioni e società civile che sia fondato su un nuovo e reciproco riconoscimento di ruoli e autonomie». Tra le idee concrete, le regioni ad autonomia variabile, cioè che potranno «guadagnare o perdere gradi di autonomia a seconda dei risultati di gestione oggettivamente conseguiti». O il federalismo a progetto, che permetterà alle regioni metirevoli di «ottenere competenze e finanziamenti per la realizzazione di progetti specifici, ad esempio infrastrutture». Sul fronte fiscale, resta fermo l’obiettivo di ridurre le tasse e deve essere lo Stato, questa volta, a fare la sua parte: con una patrimoniale sui beni pubblici, ovvero «un piano di pluriennale di dismissioni del patrimonio mobiliare e immobiliare di comuni, province, regioni e Stato». Un programma esteso anche alla Cassa depositi e prestiti «in cui investitori istituzionali esteri dovrebbero prendere il posto delle fondazioni bancarie», alla Rai, che potrà fare benissimo servizio pubblico «con una sola rete e al Bancoposta, che dovrebbe operare finalmente in condizione di parità con altri istituti di credito».

Fonte: italiaoggi.it | Autore: Giampiero Di Santo

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