07/12/2012 – La democrazia diretta dei grillini? Non funziona nemmeno all’interno del Movimento 5 Stelle. Figuriamoci nel Paese.
Ieri sera sono state chiuse in pompa magna le Parlamentarie, primarie on line del M5S per scegliere la flotta dei candidati che si presenterà alle prossime elezioni politiche. Poche ore di silenzio e poi arriva sul blog di Beppe Grillo il video ufficiale in cui il leader festeggia la grande vittoria della democrazia liquida e on line dei grillini e dà i numeri.
“Ci sono stati novantacinquemila voti disponibili”, ha dichiarato con un bizantinismo neoburocratico il nonpiùcomico. Novantacinquemila voti disponibili non sono novantacinquemila votanti. Ogni iscritto poteva esprimere tre voti e sta già iniziando a circolare questo semplice calcolo: “95000/1400= 67,9 preferenze medie. Ogni iscritto, 3 voti: 95.000/3= 31.667 votanti. 31.667/1400 = 22,7 iscritti per candidato”. Una percentuale irrisoria, stando ai sondaggi, rispetto ai milioni di potenziali elettori di tutto il movimento. Il calcolo è approssimativo ma rende l’idea di una partecipazione che non è stata certo travolgente: una crepa nell’affresco di un popolo grillino affamato di partecipazione. Ma soprattutto il primo esercizio di iperdemocrazia attraverso la rete ha mostrato tutti i suoi limiti: poco interesse da parte degli elettori, difficoltà tecnologiche e vulnerabilità agli attacchi degli hacker.
Quello che doveva essere un plebiscito si è trasformato in una specie di consultazione di quartiere. “Trentamila votanti? C’è più gente nel mio quartiere”, hanno ironizzato in rete. Caustico il commento del primo epurato della creatura grillina Valentino Tavolazzi: “I dati provenienti dalle circoscrizioni sembrano attestare il numero dei votanti sotto i 30 mila. Un dato in alcun modo rappresentativo, nemmeno della base elettorale del M5S (milioni di votanti). Dunque la montagna, le Parlamentarie, ha prodotto un topolino”.
Un flop a Cinque stelle o un grande esercizio di democrazia? Il portale dell’ex comico genovese, vera e propria gazzetta ufficiale del M5S, non è stato raggiungibile per parecchio tempo e in svariate occasioni. “Siamo sotto attacco hacker”, si sono affrettati a specificare i grillini allontanando lo spettro di un ko tecnico. Attacco pirata o blackout tecnico, i risultati delle primarie per eleggere i candidati non sono andati così bene come Grillo ha sbandierato. “Votare era semplicissimo, ci volevano solo tre minuti”, ha chiosato l’artista genovese.
Uno vale uno è il mantra con il quale Grillo e Casaleggio blandiscono tutte le milizie a cinque stelle. Ma questa volta trentamila hanno deciso per tutti gli altri. Una casta di cybernauti, praticamente. Più che democrazia liquida questa sembra una solida oligarchia.
Fonte: ilgiornale.it | Autore: Francesco Maria Del Vigo