Giannino è una minaccia per Berlusconi

Giannino è una minaccia per Berlusconi

giannino07/02/2013 – Un partito piccolo. Ma deciso. Fare per fermare il declino lancia il «voto a perdere». Per rovinare la festa a Silvio & Co.

Una lista per far perdere l’avversario. Fare per fermare il declino, il partito messo in piedi da Oscar Giannino, si è trasformato da manifesto turboliberista a elemento di disturbo per gli avversari.
Siccome le possibilità di vincere le elezioni sono nulle, il giornalista ha deciso di provare a destabilizzare l’equilibrio elettorale grazie al successo ottenuto in pochi mesi.
IL PRESSING DEL CAV. Tutto è iniziato quando Silvio Berlusconi ha chiesto alla lista antideclinista di ritirarsi. «I loro punti», aveva sottolineato, «sono già presenti nel nostro vasto programma». Dal 31 gennaio in poi gli inviti si sono fatti sempre più insistenti e in parallelo sono arrivate le risposte di Giannino: «Si ritiri lui che è candidato per la sesta volta».
Più Berlusconi gli chiede di fare un passo indietro e chiama gli elettori al voto utile (l’ultimo appello è stato lanciato martedì 5 febbraio dal salotto di Ballarò) più il giornalista sa di aver vinto almeno una prima battaglia. Giannino, infatti, è convinto più che mai che il voto degli elettori per la sua lista «sia utilissimo» e contrattacca definendo il leader del centrodestra «del tutto inaffidabile».
LA BATTAGLIA CONTRO IL PDL. Di più. Per gli antideclinisti le richieste dell’ex premier si sono trasformate in un incentivo ad andare avanti. Anzi, Giannino è sicuro che siano la prova provata della debolezza del Pdl.
Il fronte è particolarmente caldo in Lombardia dove Fare per fermare il declino può contare sul 2% dei voti: abbastanza per mettere in crisi un risultato elettorale ancora incerto sia per il Senato sia per il successore di Roberto Formigoni al Pirellone.
ALLA CONQUISTA DEL NORD. Non solo. I turboliberisti puntano a conquistare tutto il Norddove possono giocare una carta vincente. «Lì facciamo la differenza col centrodestra, prendiamo parecchi voti», fanno sapere con una punta di orgoglio.
Dopo aver riempito i teatri e le sale, aver conquistato i piccoli e medi imprenditori, l’obiettivo non è più vincere quanto rendere incerto l’appuntamento elettorale. E il meccanismo del Cavaliere per depotenziare l’avversario questa volta non pare aver avuto successo.

Nei sondaggi Fare non supera l’1,5%

Silvio Berlusconi.

Dai buoni propositi di portare un radicale cambiamento, l’intento della lista è diventato quindi il voto a perdere. Il partito almeno per ora non si è alleato con nessuno, né con Mario Monti – «perché ci ha deluso» – né con altri che avevano bussato alla porta degli antideclinisti.
IL BOOM ONLINE. Così i giannini hanno deciso di rovinare la festa (se di festa si tratta) ai pidiellini e al centrodestra. E, a guardare in Rete, i numeri per riuscire nell’intento li avrebbero anche. Online Fare per fermare il declino compete con i partiti più strutturati. Lo stesso Giannino su Twitter è seguito da quasi 50 mila follower. Eppure i sondaggi sembrano non rispecchiare la stessa attenzione nei confronti del movimento, dal momento che collocano la lista intorno all’1-1,5%.
LA MINACCIA DEI PICCOLI. Piccoli eppure forti. E decisi. Tanto da disturbare il Cavaliere da sempre amante dei partiti di massa. Secondo Silvio, infatti, i piccoli esperimenti sono un ostacolo a quel 51% dei voti che sogna. La formazione messa in piedi da Giannino, poi, ha pescato proprio nel suo elettorato deluso. Per la stessa ragione Silvio cerca di indebolire sia l’opposizione rappresentata da Giannino sia gli alleati di Fratelli d’Italia, il movimento di Giorgia Meloni e Guido Crosetto.
LA CONCORRENZA AI MONTIANI. Ma non è solo il partito di centrodestra a risentire della concorrenza di Fare. Perfino lo spin doctor di Gabriele Albertini, Sergio Scalpelli, ha annunciato che alla Camera voterà Giannino e non la lista Monti. Insomma, Fare per fermare il declino è riuscito a catalizzare i voti di protesta anche dei suoi avversari.
Per non disperdere tante fatiche, e giocarsi il tutto per tutto, il giornalista prepara l’Antimeeting, una convention che si svolgerà a Milano sempre nel solco del controcanto politico.

Fonte: lettera43.it | Autore: Marianna Venturini | Immagini: imagoeconomica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *