15/02/2013 – Circa tremila persone, uno spazio assai più piccolo, poche sorprese in sala rispetto a quando, tre mesi fa, erano diversi i vip venuti a sbirciare il soggetto politico di centro nascente. Non sarà stato come ‘Verso la Terza Repubblica’ , convention organizzata il 17 novembre negli studios di Cinecittà, ma l’incontro di oggi a Roma, ancora con Mario Monti, Luca Cordero di Montezemolo e Andrea Riccardi conferma che, a distanza di mesi, quello che era ancora un progetto senza leader è partito. Con un’ambizione, che Riccardi, dal palco dell’Atlantico – grande locale solitamente adibito a concerti (il 14 ci suonerà Francesco De Gregori) – ha descritto così: “Quest’avventura non finisce con le elezioni. Dal 26 febbraio inizia una grande storia”.
Una platea di sostenitori arrivati con i pullman da tutta Italia, i candidati del Lazio presenti al completo ma anche quelli di altre Regioni (come Andrea Romano). Non ci sono vip, sparuta la pattuglia di ‘alleati’ – ad ascoltare, ma non seduto in platea, c’è Benedetto Della Vedova -, al completo invece la squadra di Scelta civica.
Di certo oggi all’Atltantico arriva anche Empy, in braccio alla figlia di Mario Monti. Lui, il Professore che ora è candidato a Palazzo Chigi, siede in prima fila con accanto la moglie Elsa. Vicini anche Riccardi, Montezemolo, Calenda, Bondi, Marazziti, Olivero, Nesi: ed è proprio lo scrittore pratese, candidato in Toscana, a scaldare la platea con un discorso, seguito a quello di Annalisa Minetti, in cui usa la metafora medica per difendere il senso di Scelta civica: “Monti è un chirurgo che ha operato l’Italia non ha senso ora lamentarsi solo per la cicatrice”.
E ora Monti è in campo, con una campagna elettorale al rush finale, che potrebbe vederlo, in chiusura, al nord con gli imprenditori, “un 4% di Pil di cui va recuperato il consenso”, confidavano da Scelta civica qualche giorno fa. Forse proprio nella sua città, Varese, la stessa di Roberto Maroni: la sfida, insomma, è fortemente centrata al Nord, soprattutto in Lombardia.
Una sfida in cui in partiti, dice Monti dal palco, si sono arresi e ora è il momento della società civile. Anche perché, ribadisce Montezemolo nel suo intervento, “che credibilità possiamo riconoscere a chi ieri votava provvedimenti che oggi, in campagna elettorale, rinnega e disconosce?”.
Avanti quindi perché gli italiani, dice Monti, “hanno avvertito il passaggio dalla derisione al rispetto”, avanti perché sebbene ci si senta “smarriti” si può ancora dire “che lo Stato italiano e’ solido, attendibile. E anche se vediamo questi fenomeni di corruzione, e vediamo che ci sono delle mele marce che la magistratura ha il dovere di perseguire, posso dire che lo Stato nel suo complesso e’ stabile, funziona. Non dobbiamo avere paura di essere allo sbando”. E se “forse non posso dire come si realizza un sogno ma come, serrando i denti, si puo’ superare un incubo. E L’Italia lo ha fatto…”.
Fonte: huffingtopost.it | Autore: Martina Cecchi De Rossi