14/03/2013 – Per andare ad analizzare il tema che mi sta a cuore in questo momento devo tornare indietro di qualche giorno: tre giorni fa entrai nel sito del Partito Democratico e mi trovai di fronte ad un questionario senza senso nel quale mi si chiedeva delle opinioni “mettendo delle crocette” sul cd. programma degli “8 punti per il cambiamento”. Di qui mi è crollato il mondo addosso: domande senza nessun senso, assenza di domande chiave, schermate senza le opzioni da selezionare: insomma nella comunicazione il Partito Democratico ha una voragine mostruosa e il caos regna sovrano, forse proprio per questo la campagna elettorale non ha portato i suoi frutti! Idem gli altri partiti tradizionalisti, fermi ancora alla seconda Repubblica.
La domanda quindi che mi sono posto è la seguente: in Regione la situazione è la stessa? Ovvero come funziona la comunicazione su web dei candidati alla carica di Presidente in Friuli Venezia Giulia? I cittadini elettori possiedono degli strumenti per ricevere chiare informazioni sui candidati e sui programmi che essi si impongono di portare avanti? I partiti (nella figura dei candidati) come comunicano in campagna elettorali? Le risposte non sono tuttavia univoche, ma la tendenza è molto negativa.
Già nei mesi scorsi mi ero messo in moto per una ricerca nel web e già da un prima osservazione, non dovrei dirlo, ma mi sarei messo le mani nei capelli! A dicembre i siti ufficiali dei primi candidati, Tondo e Serracchiani, erano ancora i seguenti:
Se si va ad osservare entrambi i blog è possibile rilevare due profili dei candidati: lo spazio di Tondo è da considerarsi un’arena tra il personale e istituzionale, mentre quello della Serracchiani è da considerarsi un blog completamente istituzionale della sua figura politica europea, prettamente autoreferenziale.
Nei primi giorni di gennaio si è iniziato a intravedere un raggio di sole.
Il nuovo sito di Renzo Tondo (renzotondo.it) è stato pensato ex-novo come un sito di promozione e di comunicazione dell’intera campagna elettorale ed è stato mandato online ancora prima del sito della candidata di centrosinistra Debora Serracchiani, il primo gennaio. Non per questo bisogna dire che le cose fatte subito e prima di tutti siano le più belle e le migliori. Infatti, andiamo ad analizzarlo: innanzitutto bisogna notare come questo sito non sia rimasto immutato dall’inizio, infatti ad oggi l’header e le barre laterali non sono più quelle iniziali… forse se ne sono resi conto degli errori in comunicazione fatti.
Ma iniziamo la storia da Gennaio… alcune di queste osservazioni sono state ricavate dall’articolo del collega David Puente, apparso nel suo blog personale www.davidpuente.it (per leggere le considerazioni più dettagliate di D. Puente clicca qui).
Partendo dalla grafica è da rilevare la cattiva scelta di colui che ha previsto l’impostazione del sito: di primo impatto pessima e di pessimo gusto tutto l’insieme.
I c0lori rappresentano un elemento fondamentale in tutte le fasi della campagna elettorali e in prima analisi in tutta la campagna su web e multimediale: un giallo paglierino spento e un blu mare non sono una scelta azzeccata! Inoltre assomigliano molto ai colori utilizzati nella scorsa campagna elettorale del 2008.
L’header: l’immagine è di scarsa qualità, la fotografia di profilo sembra voler dimostrare la sicurezza del suo interlocutore che sembra intento a scrivere qualcosa o a guardare il logo, la foto non è in primo piano (mi viene un po’ di disperazione). Inoltre trovo la stessa immagine troppo priva di significati, non trasmette assolutamente nulla. Lo slogan poi sembra ripreso da quello della propria competitor di centrosinistra: lo slogan di Tondo è “La regione del fare semplice”, quello di Serracchiani nel suo blog è “semplicemente democratica”. Entrambi vogliono sembrare “semplici”??? Forse, si desidera sì sottolineare la concretezza e la semplicità dell’uomo politico e questo si ripercuote sui contenuti del sito stesso: basta vedere la sua biografia, negli anedotti nel quale si racconta di lui che serve ancora ai tavoli del proprio ristorante. Forse vuole essere un “attacco”? A me non sembra…
Tutto sommato, continuando con l’analisi si può subito rilevare come questo template non sia opera di un grafico specializzato: nella parte sottostante è possibile leggere il nome dell’autore “Web Design by R. Bonnea”, ma da una ricerca (si veda D. Puente) il template sembra non proprio designed by Bonnea! Al massimo è possibile annotare template modificato da R. Bonnea, visto che il template utilizzato per la grafica è un tema per la piattaforma CMS wordpress, è stato scaricato dal sito themeforest.net, dal nome Alyeska Responsive, designed by Jason Bobich.
Ma passiamo alla comunicazione: inizialmente vi erano innumerevoli ridondanze di contenuti e di notizie (si veda lo slideshare iniziale e la lunga serie di contenuti sottostanti replicati nella colonna di destra e nel showcase) e questo purtroppo inficia sempre sul comportamento dell’utente, che si trova più volte spaesato nella ripetizione degli articoli e scappa dal sito.
Positiva invece la scelta di dare rilevanza ai bottoni di selezione per i social network, ampia rilevanza è stata data anche ai video su youtube e al box di twitter, rimasti anche successivamente. Orrida e che fa venire l’acqua alle ginocchia (come osservato anche da Puente) la scelta di inserire il box Facebook nella parte sottostante alla pagina (solo 187 persone hanno cliccato mi piace, in un anno di apertura della pagina, qualcosa in più poteva essere fatto in azioni di social media marketing nei mesi precedenti).
Se ne devono essere accorti, perché ad oggi dopo due mesi di restyling il sito risulta abbastanza migliorato dal punto di vista grafico: grafica perfezionata, header con una nuova foto e slogan, colori completamente modificati: blu, verde e grigio. Anche lo slogan è stato completamente stravolto in “Lavorare per dare”, di volta in volta modulato con le parole chiave della campagna #autonomia, #occupazione, #impresa e ripresi nei vari mezzi di comunicazione “social”.
Unica nota dolente: la presenza di tre sezioni di notizie nella home page (showcase, articolo in evidenza e altri). Per lo meno un problema è stato in parte corretto: la ripetizione degli stessi articoli nelle varie parti. Rimodulato anche il menu, tolte le ripetizioni e aggiunti Agenda e Download. Nel footer invece, eliminato il box FB sono state inserite tre citazioni di politici di rilevanza nazionale, molto sfiziosi, ma sempre troppo recensione di “copertina” di un libro.
Passando al sito per le elezioni della Serracchiani subito una cosa viene all’occhio: la scelta del dominio. Discostandosi dalla scelta di registrare il dominio con nome cognome e l’estensione .it (eliminando il sito già presente deboraserracchiani.eu) o di nominarsi seracchianipresidente.it, si è preferito registrare il dominio serracchiani2013.it, riprendendo l’esempio del dominio utilizzato per il sito di Pierluigi Bersani in campagna elettorale (bersani2013.it).
Il sito come quello di Renzo Tondo è stato modificato già 3 volte in meno di un mese e mezzo dalla sua nascita.
Nato come una schermata fissa con uno skip nel quale si va a finire in una lettera, edita con carattere courrier new, che sembra quasi scritta con la macchina da scrivere, il sito è in progress. Faceva subito da padrone il grande logo “Con Debora (più grande) Serracchiani (più piccolo), Né zitti, né fermi” e il colore rosso (stile manifesto tag-cloud apparso inizialmente a metà dicembre). Ecco il testo della lettera:
“Il Friuli Venezia Giulia è un luogo speciale.
Il nostro luogo speciale.
Non importa quanti anni hai o da dove vieni,
anche tu contribuisci a rendere la nostra regione importante, semplicemente vivendola.
Il 2013 ci riserva una sfida, una sfida importante,
che non determina solo chi farà il presidente
ma quale sarà l’atmosfera
in cui ci troveremo a vivere, sognare e coltivare i nostri progetti negli anni a venire.
Possiamo reiniziare a credere nel nostro futuro,
sapendo che non sarà facile, che dovremo impegnarci, ma che nel farlo non saremo soli.
Sarai tu e sarò io, e tutti quelli che riusciremo a coinvolgere, a renderlo reale,
con una visione chiara e tanti piccoli gesti quotidiani.
Abbiamo la possibilità di scrivere la storia del Friuli Venezia Giulia
con le nostre idee, la nostra passione e una sana dose di impegno.
Non limitiamoci a pensarlo,
facciamolo.
Insieme”.
Il sito è stato poi rimodificato negli ultimi giorni di febbraio con uno showcase di immagini (senza articoli, senza notizie) , l’aggiunta di una web radio e della sezione “crea il tuo comitato” ed infine solamente in questi ultimi giorni con l’integrarsi di una sezione collaborativa “invia una tua proposta”.
L’osservazione che mi viene spontanea è che manca il programma, manca un contatto diretto, mancano delle news, non esistono elementi di feed o possibilità di condividere la pagina. Le uniche cose presenti e attive sono: la web radio (che oltre tutto non funziona se non scarichi il plugin), invia la tua proposta e crea un comitato….assieme ai link dei social network e alla sezione “iscriviti alla newsletter”. Aggiunti in questo istante le sezioni Agenda, Materiali e Comunicati stampa. Direi un sito ampiamente … “in divenire”.
Cosa buffa: quando ti compare il sito te cerchi di cliccare sull’immagine per cercare un articolo, una notizia, qualcosa, ma non c’è nulla.
Un sito del tutto privo di contenuti di programma (ma forse anche quelli verranno aggiunti mentre vi sto scrivendo – si sono aggiunti nel frattempo dei titoli di “Programma”, a meno penso siano dei temi trattati): mi viene da chiedere quando inizieranno ad inserire dei progetti, delle idee, dei punti che verranno realizzati? Manca un mese e qualche giorno all’elezione del Presidente…
Nota dolente di entrambi i siti: non vi sono da nessuna parte i loghi dei partiti, questo forse per “smarcarsi” dai partiti?
Concludendo, credo sia di fondamentale importanza nella scelta dell’impostazione di una campagna comunicazione, sia aziendale sia politica, avere chiaro qual’è l’obiettivo per cui noi ci affidiamo a tali media: quindi porsi la domande che obiettivo ho (voglio comunicare, voglio pubblicizzare, voglio promuovere qualcuno o qualcosa?), qual’è il mio target (quali sono i soggetti a cui mi rivolgo? Cittadini, militanti, elettori, simpatizzanti?), come e con quali mezzi (minuziosa pianificazione degli strumenti di comunicazione), quando e dove (prevedere uno schema-calendario delle attività da porre in essere, una sorta di Gantt). Oggi inoltre, più di ieri, una campagna politica si basa sui princìpi della condivisione e della partecipazione: un cittadino deve avere gli strumenti per suggerire idee, informazioni o quant’altro. Il cittadino – elettore non è più un soggetto passivo della Polis, ma un soggetto immerso nelle attività di essa.
La prossima settimana invece prenderemo in analisi i siti web delle liste a sostegno di Franco Bandelli (Un’altra Regione) e di Saverio Galluccio (Movimento 5 Stelle). A presto!
Autore: Alberto Vanin