21/03/2013 – Sarò noioso, ma -se posso- mi piace rappresentare le cose con un grafico, come faccio qui. Una premessa: sarebbe forse bello, e tendenzialmente più semplice, vivere in un mondo in cui soltanto un tema politico è rilevante, cosicché resta soltanto da capire dove si collocano partiti ed elettori su una singola linea.
E invece no. Lo spazio politico è fatto di tante dimensioni: i partiti e i cittadini hanno diverse opinioni sui diversi temi, non sempre allineate in maniera ordinata. Per rendere chiare le cose ipotizzo che vi siano soltanto due grandi aree tematiche: quella economica e quella morale. Per area economica faccio principalmente riferimento alla diversità di opinioni sullo spazio da dare alla libertà di azione dei cittadini e all’intervento pubblico per regolamentare e redistribuire. Con area morale mi riferisco a temi come il diritto alla vita, il ruolo della famiglia nella società, e le tipologie di famiglie ammesse.
Vado sul concreto: nel grafico rappresento la posizione delle diverse “anime” dei principali partiti che hanno partecipato alle ultime elezioni politiche italiane: PD, PdL, Movimento 5 Stelle e Scelta Civica. Ciascuna componente di ciascun partito è rappresentata da un punto nel grafico. Quanto più questo punto si colloca a sinistra, tanto più -a mio parere- tale componente ha posizioni “di sinistra” dal punto di vista economico, e viceversa se si colloca a destra. Esiste anche una dimensione verticale, che vuole catturare la posizione sui temi morali. Sempre semplificando, tanto più una componente di un partito è collocata in basso, tanto più è vicina a posizioni cattoliche sui temi morali, mentre se si colloca in alto è più vicina a posizione “laiche“.
Se entrambe le aree tematiche contano nella stessa maniera dal punto di vista degli elettori, allora la distanza tra le due eventuali anime di un partito è data dalla distanza in se stessa tra i due punti. Dall’altro lato, se -come mi pare evidente in questa fase- i temi economici sono molto più rilevanti, allora ciò che importa veramente è la distanza rispetto alla sola dimensione orizzontale del “destra contro sinistra“. Come si fa a raffigurare questa distanza su temi economici? Semplice, si proietta “l’ombra” di ciascun punto sull’asse orizzontale.
Adesso si ha finalmente un quadro più sensato della situazione politica, che prescinde dalle raffigurazioni furbette ma poco matematiche. Andiamo al dunque: sui temi economici, la distanza tra la componente laica e la componente cattolica di Scelta Civica (contrassegnata dalla lettera “A” nel grafico) è certamente minore della distanza tra la componente “renziana” e la componente “bersaniana” del PD (contrassegnata dalla lettera “C”) e anche della distanza tra le due anime del PdL (lettera B). Non solo: il grafico vi mostra come -a mio parere- la componente bersaniana del PD sia molto più vicina alle posizioni economiche del Movimento 5 Stelle di quanto non sia vicina alla componente renziana.
A buon intenditor poche parole: un’eventuale contrapposizione tra laici e cattolici all’interno di Scelta Civica emerge se ci si focalizza sull’asse verticale, mentre è scarsa se si pone mente ai temi economici, come tutti dovremmo fare in questo periodo. Se si ricominciasse a parlare di temi economici, emergerebbe invece la scarsa coesione interna all’interno del PD e del PdL. Siamo nel regno del futuribile, ma nel medio termine non mi stupirei granché di un PD che si scinde, con la componente bersaniana e fassiniana diretta verso il Movimento 5 Stelle, mentre Matteo Renzi andrebbe altrove.
Come disse Bill Clinton qualche tempo addietro: “It’s the economy, stupid!”
Fonte: linkiesta.it | Autore: Riccardo Puglisi