14/04/2013 – Per gli utenti di social network e blog è necessario un esecutivo nel giro di poco tempo. Per oltre un terzo degli italiani è indifferente la sua composizione, ma senza guida il Paese rischia di finire nel mirino della speculazione. Piuttosto che stare ancora senza, meglio votare subito.
Fate presto! La rete fa propria la sollecitazione del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, alla classe politica: il Paese – in particolare il suo sistema economico – ha assolutamente bisogno di un governo. Le formule contano meno: ognuno ha le proprie preferenze, e le manifesta, ma quel che conta è che un governo ci sia. Altrimenti i mercati finanziari faranno crescere lo spread e i costi della crisi lieviteranno. E pochi credono nel “modello” belga (541 giorni senza governo): il nostro sistema non può reggere, almeno a detta di chi si esprime on-line, senza un esecutivo. Quindi: o un accordo subito o tutti di nuovo alle urne.
Quasi 30 mila tweet letti e classificati da Voices from the Blogs negli ultimi sette giorni forniscono un responso chiaro: l’88,2% degli italiani è convinto che alla nostra economia serva un governo.
La ragione principale è che, in assenza di adeguati e urgenti provvedimenti economici, il Paese sarà preda della speculazione finanziaria e il costo dell’incertezza si tradurrà in crescenti punti di spread (29,1%). Molti pensano anche che, se la spesa non viene messa sotto controllo da una incisiva azione di riforma, ben presto ci ritroveremo a pagare più tasse (21,6%) e, più in generale, che i tempi di uscita dalla crisi diverranno più lunghi e i percorsi più dolorosi (15,4%), in particolare sul fronte dell’occupazione. Ma i più non si attardano a fornire spiegazioni: per oltre un terzo degli italiani un governo al sistema economico serve e basta. E bisogna anche garantirglielo in fretta.
La minoranza (11,8%) che ritiene che un esecutivo non sia affatto indispensabile per orientare i destini dell’economia esprime invece i sentimenti dell’antipolitica: il timore prevalente (67,7%), infatti, è che un nuovo governo faccia ripartire i costi della politica, che si traducano nella necessità di imporre nuove tasse. Meglio navigare a vista, quindi, sperando di replicare la performance belga. E poi, in fondo, un governo Monti ce l’abbiamo già (32,3%), e per gestire i nostri problemi economici sembra il più adatto (o il meno dannoso a seconda dei pareri).
Ma la prova più evidente del clima di emergenza è l’opinione espressa su quale sarebbe la formula di governo più idonea: poche alchimie – implora la rete – e idee chiare sui provvedimenti urgenti e le priorità (“Lo spread si impenna, le aziende falliscono, la povertà aumenta. E noi perdiamo più di un mese per fare un governo essenziale”). Si comprende, quindi, che solo il 10,2% dei tweet manifesti un sostegno esplicito all’ipotesi di un governo Bersani, o addirittura che l’auspicio di un governo a 5 Stelle sia espresso da poco più del 2% dei commenti. Più ampio è il consenso raccolto dall’idea di governi “di scopo” (“Lo spread cresce ai massimi dell’ultimo mese. Collocamento Btp decennale a 4 e 75 per cento. Meglio governo di scopo. Fate presto”): un governo del presidente (11,6%) o di un governo di larghe intese (13,9%), finalizzati alla realizzazione di poche riforme e ad un (relativamente) rapido ritorno al voto.
Ma la richiesta più frequente (39,3%) – dettata forse più dalle ansie per il futuro che da sottili analisi politiche (“Il governo non riesce a prendere una strada, l’economia è ferma … ma in che futuro si può sperare!? sono sempre più demoralizzata…”) – è per un governo “purchessia”, sostenuto da qualsiasi maggioranza. Altrimenti – ed è l’opinione del 22,8% degli italiani che scrive in rete – si ritorni subito al voto. Insomma, la grande maggioranza dei cittadini chiede solo di essere governata.
Fonte: repubblica.it | Voices from the Blogs