25/05/2013 – Sette milioni di italiani al voto, 564 consigli comunali da rinnovare in tutta Italia. Urne aperte anche a Roma, Ancona, Siena e Brescia.
Sette milioni di italiani al voto, 564 consigli comunali da rinnovare in tutta Italia, inclusi due capoluoghi di Regione – Roma e Ancona – e altri 14 capoluoghi di provincia. Conclusa la campagna elettorale, saranno i cittadini, domenica 26 e lunedì 27 maggio a decidere. Saranno le prime elezioni dopo la costituzione del governo Letta, quello delle larghe intese: sarà il primo test per capire come gli elettori – soprattutto tra le file del Pd, dopo le proteste di piazza e le sedi occupate – hanno accolto l’alleanza tra democratici e Pdl e se quanto sta accadendo a livello nazionale influirà sul voto comunale. L’attenzione è soprattutto per il risultato della Capitale, dove si sfidano ben 19 candidati sindaco. Quattro sono i nomi favoriti per il ballottaggio: a sfidare il sindaco uscente Gianni Alemanno sono il candidato del Pd e del centrosinistra Ignazio Marino, quello del M5S Marcello De Vito e l’imprenditore Alfio Marchini, con una lista civica. Interessante sarà anche il risultato di Siena, con la sfida dei grillini al Pd sotto lo sfondo dello scandalo Mps, e quello di Ancona, cinque mesi dopo le dimissioni del sindaco Fiorello Gramillano (Pd) per problemi interni alla maggioranza di centrosinistra e il commissariamento. Si vota anche per il rinnovo del Consiglio regionale dellaValle d’Aosta.
AMMINISTRATIVE 2013: ROMA AL VOTO – Nei comuni delle Regioni a statuto ordinario e in Sardegna, si voterà domenica 26 dalle 8 alle 22 e lunedì 27 maggio dalle 7 alle 15. Per la prima volta, nei comuni sopra i 5 mila abitanti, ci sarà la possibilità di esprimere la doppia preferenza: in pratica, i cittadini potranno indicare due preferenze per i consiglieri comunali purché riguardanti candidati di sesso diverso. Una norma voluta per aumentare la rappresentanza delle donne all’interno delle istituzioni. Prima del responso delle urne, c’è stata ieri una battaglia delle piazze, con i candidati sindaco che hanno concluso la campagna elettorale. A Roma in particolare, sono arrivati anche i big per sostenerli. Ancora una volta, a vincere la sfida è stato Beppe Grillo, in grado di radunare 10 mila persone a Piazza del Popolo, dove ha accompagnato Marcello De Vito, il candidato del M5S. ”Per fortuna che c’era lo sciopero dei mezzi”, ha scherzato Grillo, tornato nelle piazze romane dopo il successo di San Giovanni, in occasione delle elezioni politiche. Ha pure sfidato il neo segretario del Pd Guglielmo Epifani, che aveva tentato di giustificare la piazza di Marino (proprio San Giovanni) riempita soltanto per metà: “Voi siete venuti con il teletrasporto”, ha ironizzato. Quella grillina era più numerosa, ma il record di presenze di alcuni mesi fa è rimasto molto lontano. Tutte le piazze romane, in realtà, sono apparse più vuote, compresi i comizi del sindaco uscente Gianni Alemanno – nonostante la presenza di Silvio Berlusconi – e quello di Alfio Marchini, l’outsider della sfida elettorale della Capitale. I sondaggi spiegano come la partita sia ancora incerta. Ieri Grillo ha ammesso come sia improbabile un successo a 5 stelle: ”A Roma forse non ce la faremo. Anche se non verrà eletto sindaco Marcello Vito, piazzeremo 6 o 7 consiglieri in Campidoglio e apriremo il Comune”, ha spiegato, nonostante il candidato a 5 stelle fosse più ottimista.
Dal Colosseo, Berlusconi, insieme a Gianni Alemanno, è tornato a incalzare gli elettori con gli slogan contro la sinistra e il “pericolo brogli”, come già fatto per altre tornate elettorali: “Dobbiamo convincere gli astenuti, altrimenti favoriamo la sinistra. E difendere i nostri voti durante lo spoglio, per evitare le solite truffe”, ha tuonato il Cavaliere. Da piazza San Giovanni, Marino ha invece invitato i romani a dire “basta con la corruzione, con la Parentopoli e con la cattiva gestione”, ricordando gli ultimi scandali che hanno coinvolto esponenti vicini al sindaco. Compreso quello di Riccardo Mancini, ex amministratore delegato di Eur Spa, nell’inchiesta sulle tangenti per i filobus. “Non c’è niente di meglio di tornare in una piazza così per riprenderci il Campidoglio”, ha spiegato Marino, di fronte alle tre o quattromila persone ritornate in un luogo storico della sinistra.
AMMINISTRATIVE 2013: ANCONA – Non c’è interesse soltanto per il risultato nella Capitale. Tra le altre sfide più importanti c’è quella di Ancona: nel capoluogo delle Marche i cittadini sono senza sindaco dal 27 dicembre 2012. Ovvero, da quando Fiorello Gramillano, del Partito democratico, aveva rassegnato le dimissioni a causa di alcuni problemi interni alla maggioranza di centrosinistra. Diversi i candidati al voto, in una città venuta alla ribalta nelle scorse settimane anche per i dissidi a 5 stelle: il candidato ufficiale Andrea Quattrini era stato criticato da alcuni ex militanti grillini, vicini all’ex candidato del 2009 Mauro Gallegati. La lite, durante la tappa dello Tsunami Tour con Beppe Grillo, era arrivata in diretta tv per la presenza dei giornalisti di Servizio Pubblico. Il Pd sostiene Valeria Mancinelli, insieme a Scelta civica, Verdi, Udc e una lista civica. Nonostante le polemiche, Andrea Quattrini, per il M5S, è convinto di poter raggiungere un buon risultato. A sfidarli ci saranno anche Italo D’Angelo, sostenuto da Pdl e da una lista civica, Stefano Crispiani, candidato di Sel e Pdci-Prc, e David Favia, candidato con Centro democratico.
AMMINISTRATIVE 2013: LE ALTRE SFIDE – Curiosità anche per il risultato di Siena, dopo lo scandalo Mps e il crack finanziario, che si era abbattuto anche sul Comune, con le dimissioni di Franco Ceccuzzi, e, con la sua successiva rinuncia, dopo il primo responso delle primarie del Pd. E’ stato necessario riconvocare la consultazione: a vincere è stato poi Bruno Valentini, sindaco uscente di Monteriggioni, considerato dai senesi democratici un volto nuovo e vicino al sindaco di Firenze Matteo Renzi. La sfida più attesa è quella con il candidato dei Cinque Stelle, Michele Pinassi. Ma si voterà anche in altri 560 Comuni circa, compresi altri capoluoghi di provincia. Tra le sfide più importanti ci sono quelle di Barletta – per il centrosinistra si presente Pasquale Cascella, ex portavoce di Giorgio Napolitano al Quirinale, ndr – Avellino, Brescia, Iglesias, Imperia, Isernia, Lodi, Treviso – c’è il ritorno, tra i candidati, dell’84enne “sceriffo” Giancarlo Gentilini – Vicenza, Massa, Pisa, Sondrio e Viterbo. Ovvero, gli altri capoluoghi chiamati al voto. Urne aperte anche a Pergine Valsugana, in provincia di Trento (l’organizzazione è di competenza della Regione autonoma del Trentino Alto Adige-Sud Tirol, ndr), e per il rinnovo del Consiglio regionale della Valle d’Aosta. La vera sfida? Portare la gente alle urne.
(Photocredit: Ansa Centimetri)
Autore: Alberto Sofia | Fonte: giornalettismo.com