27/05/2013 – Le elezioni amministrative hanno un sacco di difetti. Non attirano i cittadini, che infatti disertano comizi e seggi. Spesso vengono considerate votazioni di serie B. Non servono per eleggere parlamentari, premiano solo anonimi amministratori cittadini.
Per qualcuno rappresentano un vulnus democratico. Con un’affluenza così bassa, il sindaco finisce per essere eletto da una parte minoritaria dei cittadini. E poi le elezioni amministrative fanno storia a sé. Non sono indicative degli equilibri politici nazionali. Non a caso non smuovono nemmeno i grandi leader politici, che solitamente si guardano bene dal partecipare a eventi pre-elettorali.
Eppure non ci sarà nessun sindaco di larghe intese. Tra tanti difetti, un pregio indiscutibile. Questa sera qualche candidato potrà festeggiare, molti altri dovranno ammettere di aver perso. In alcune città per conoscere vincitori e sconfitti si dovrà attendere il ballottaggio. Altre due settimane. Ma anche in questo caso agli elettori sarà tutto più chiaro. Ci sarà un sindaco e ci sarà un leader dell’opposizione. Perché le amministrative saranno anche elezioni di serie B, ma almeno non si vota con il Porcellum. E di questi tempi non è poco.
Autore: Marco Sarti | Fonte: linkiesta.it