Cambia la comunicazione politica su Facebook

Cambia la comunicazione politica su Facebook

facebook berlusconi05/09/2013 – Cambia l’algoritmo di Facebook e cambia qualcosa anche per Silvio Berlusconi (forse).

Dal rilancio di Forza Italia a settembre fino alla reazione alla condanna in terzo grado per  frode fiscale, é ormai un classico che Berlusconi rilasci le sue principali dichiarazioni dalla sua pagina Facebook, ed anche le proverbiali videocassette consegnate ai Tg siano da tempo state sostituite da video divulgati in Rete.

Lo spirito però non è cambiato: comunicare ai media avendo compreso il cambiamento in atto per il quale giornalisti e influencer si informano sempre più online e Twitter è ormai diventata l’agenzia stampa da cui prendere le notizie, rilanciarle, verificarle, scrivere i propri pezzi.

L’uso di Facebook da parte di Silvio Berlusconi, tutt’altro che riprovevole, anzi  congruente con la strategia del leader, non è però quello che si può suggerire ad altri esponenti politici o figure istituzionali soprattutto se meno conosciuti e locali ed in particolare a seguito del cambiamento di algoritmo che il social network di Menlo Park ha introdotto ad agosto.

Il precedente algoritmo – detto “Edgerank” – prevedeva infatti tre fattori principali:

  1. la freschezza temporale del post per la quale, man mano che passava il tempo dalla  pubblicazione, perdeva forza e possibilità di essere inserito nelle bacheche dei  liker (“time decay“);
  2. il rapporto pregresso fra liker e pagina sotto il profilo dei “like”, dei commenti, delle condivisioni generate (“affinity“);
  3. il successo che il post in oggetto aveva già riscosso presso gli altri liker della Pagina (“weight“).

Tale algoritmo, dato l’affollamento delle nostre bacheche, era responsabile del fatto che mediamente solo il 17% dei liker vedevano ciò che effettivamente una Pagina aveva  pubblicato: un numero particolarmente preoccupante se consideriamo che sforzo costi, eventualmente anche in termini di investimento pubblicitario, farsi seguire sulla piattaforma.

La revisione di agosto ha modificato i pesi dei fattori diminuendo fortemente il primo e privilegiando, quindi, non più la dinamicità degli aggiornamenti, ma la forza che i post hanno saputo esprimere secondo la triplice possibilità d’ingaggio dei like, dei commenti e delle condivisioni. Per questo motivo è stato introdotto anche lo “Story Bumping”, fattore che riporta in auge, nelle bacheche dei liker, quei post delle Pagine che hanno riscosso maggior successo presso il proprio seguito ed ovviamente da parte dell’utente in oggetto (fattore denominato “Last Actor”).

Questa revisione richiede pertanto che ciascun leader, ed il suo staff, curino con attenzione il “piano editoriale” dei post da pubblicare su Facebook e scelgano il linguaggio da utilizzare a seconda dell’obiettivo da conseguire: non si scrive infatti mai per se stessi o semplicemente rilanciando una dichiarazione, ma sempre con il fine di suscitare una di queste tre azioni:

  • like, con dichiarazioni, notizie, dati, ma anche foto e video capaci di riscuotere l’apprezzamento dei liker;
  • commenti, con domande, sondaggi, spunti di discussione capaci di animare il ruolo della Pagina come community;
  • condivisioni grazie ad informazioni che gli utenti percepiscano come opportune da essere lette non solo da se stessi, ma dai propri contatti.

Tutto fuorché una cassa di risonanza per le proprie dichiarazioni, quindi, la Pagina Facebook è pertanto da utilizzare non come la modalità con cui rilasciare un comunicato stampa alla Rete, ma come un’assemblea nella quale relazionarsi con elettori, cittadini e oppositori. Insomma come un luogo dove fare politica.

Autore: Andrea Boscaro | Fonte: spinningpolitics.it | www.thevortex.it

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