Avete presente lo spot della Coca-Cola? In un evento che ha concesso poco allo spettacolo, il momento più pop del discorso di Matteo Renzi, ieri alla Fiera del Levante di Bari, è stato quello della Coca-Cola (la Hoha-Hola, com’è stato cinguettato su Twitter).
A proposito di un Pd che deve essere in grado di suscitare una domanda, il sindaco di Firenze dal suo palco a freccia circolare, ha preso come esempio l’ultima campagna pubblicitaria della bibita più famosa del mondo. «Viviamo un tempo nel quale non ci chiamiamo più per nome», ha detto Renzi, non a caso la più grande campagna pubblicitaria degli ultimi mesi è stata quella della Coca-Cola. L’idea è quella di mettere i nomi sulle lattine e di spingere le persone a cercarle nei bar e nei supermercati. Il marketing della Coca-Cola ha poi prodotto un’ondata di sharing sui social e su Instagram, una strategia, neanche a dirlo, perfetta nell’era della condivisione, che mette insieme vicinanza e identificazione, e che non ha caso la Nutella, un prodotto che non conosce crisi neanche in tempi di recessione (+ 2,8 nel 2012), e che non avrebbe bisogno di campagne pubblicitarie epocali, ha deciso di copiare.
Quella della Coca-Cola «non è soltanto una campagna di marketing, è l’idea che in un tempo di anonimato tu hai bisogno di farti chiamare per nome, di farti venire in contro per quello che sei, di essere considerato una persona in grado di stare in relazione», ha spiegato il sindaco, aggiungendo che anche in questo senso il Pd deve cambiare verso.
Anche il Pd, sembra voler comunicare il candidato alla segreteria, deve trovare il modo di farsi cercare come le lattine sullo scaffale del supermercato e anche di fare in modo che le persone cerchino il proprio nome dentro il Pd. Un concetto che riprende quel “mettersi in gioco in prima persona”, che è stato uno dei mantra della campagna di Renzi per le primarie 2012.
Subito dopo il momento Coca-Cola, Renzi ha preso come esempio il pontefice «perché oggi se non citi il papa non sei valido a sinistra». (E un papa pop come Francesco dopo la Coca-Cola ci sta bene). Si è parlato a lungo della decisione di Bergoglio di non vivere nell’appartamento a lui destinato in Vaticano perché troppo lussuoso ma di restare a Santa Marta. Nell’intervista con il direttore della Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, papa Francesco ha spiegato la vera motivazione dietro quella scelta: l’impossibilità di vivere isolato. Da gesuita il papa è abituato alla comunità, e in quella conversazione ha raccontato di non poter vivere senza mettersi in rapporto con gli altri.
«Questo dice che il lusso più grande per una persona e per un politico è quello di vivere nella relazione, […] ecco cos’è il Pd che sogniamo, non è un partito che sta sei mesi a discutere di regole ma un partito in cui ti chiamo per nome perché mi stai a cuore – ha insistito Renzi – perché è con te, Gianni, che io cambierò l’Italia, è con te, Carlo, che cambierò la scuola, è con te, Maria, che io riuscirò a entusiasmare le persone […] Come sarebbe bello chiamare il futuro del paese con i nomi dei volti che vedo qui». Insomma, il partito che ti dà del “tu” come direbbe Crozza.
Nella giornata di Bari e negli slogan presentati venerdì ricircolano temi portanti dell’ex-rottamatore, nel partito che ha bisogno di mettersi in relazione con gli altri c’è quell’openPd, lanciato mesi fa dal sindaco, così come nella teoria dei nomi c’è il “noistessiani” contrapposto ai “renziani”. Inevitabilmente in questa cavalcata verso la segreteria, a solo un anno dalle primarie di coalizione, rivedremo alcune idee già presenti nella precedente campagna.
Chissà se a un certo punto di questa corsa congressuale vedremo comparire le magliette con i nomi propri stampati sopra, contenenti magari in alcune lettere quel refresh che oggi vediamo nel nuovo logo della “R” di Renzi.
A conclusione della sua campagna virale, Coca-Cola ha pensato di ringraziare i suoi consumatori. Il 9 dicembre, giorno dopo le primarie, sapremo se anche il sindaco di Firenze dovrà ringraziare Gianni, Carlo, Maria…
Autore: Federica Cantore | Fonte: europaquotidiano.it
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