La mappa del Nord America per idee e sottoculture

La mappa del Nord America per idee e sottoculture

08/01/2014 – Se dividessimo l’America del Nord per opinioni politiche, credo e dialetti, ne uscirebbero 11 stati.

Stati rossi e stati blu? Entroterra e costa? Troppo semplice. Colin Woodard, giornalista del Portland Press Herald e autore di numerosi libri, sostiene che il Nord America può essere frantumato chiaramente in undici diversi stati-nazione, le cui culture dominanti spiegherebbero i comportamenti di voto e gli atteggiamenti degli americani nei confronti di ogni cosa, dalle questioni sociali al ruolo del governo.

«I confini delle mie undici nazioni si ritrovano in molte mappe, comprese quelle che mostrano la distribuzione dei dialetti linguistici, l’espansione dei manufatti artistici, la prevalenza di diverse denominazioni religiose, i risultati di voto di contea in contea in ogni violenta contestazione alle corse presidenziali nella storia del Paese», scrive Woodard nel Fall 2013 issue del magazine degli studenti della Tufts University. «La leggendaria mobilità del nostro continente ha rinforzato, anziché dissolvere, le differenze regionali, dal momento che le persone si sono suddivise in comunità dalle idee simili».

mappa nord america

Woodard traccia la sua mappa nel suo libro American Nations: A history of the eleven rival regional cultures of North America. Così divide il continente:

Yankeedom: fondato dai Puritani, i residenti degli stati del Nord Est e della parte industriale del Midwest tendono a essere più a proprio agio con le regole governative. Qui, più che in ogni altra regione, viene dato valore all’educazione e al bene comune.

New Netherland: gli olandesi avevano la società più sofisticata del mondo occidentale quando New York fu fondata, scrive Woodard, per cui non c’è da stupirsi del fatto che la regione è stato un hub del commercio globale. È anche la regione che nella storia ha accolto maggiormente le popolazioni perseguitate.

The Midlands: allungandosi dai territori occidentali dei Quaccheri attraverso l’Iowa e le più popolose zone del Midwest, i Midlands sono «pluralisti e strutturati attorno alla middle class». L’intrusione governativa non è ben vista, e la purezza etica e ideologica non è una priorità.

Tidewater: La regione costiera nelle colonie della Virginia, North Carolina, Maryland e Delaware tendono a rispettare l’autorità e i valori tradizionali. Un tempo la più potente nazione americana, ha iniziato a declinare durante l’espansione verso Ovest.

Greater Appalachia: Estendendosi dal West Virgina attraverso le Great Smoky Mountains fino al Nord Ovest del Texas, i discendenti dei coloni irlandesi, inglesi e scozzesi danno molto valore alla libertà individuale. I residenti sono «molto sospettosi degli aristocratici delle pianure e degli ingegneri sociali Yankee»

Deep South: L’Old South attribuisce molto valore ai diritti degli Stati e al controllo locale, e lotta contro l’espansione del potere federale.

El Northe: Il Sud ovest del Texas e la regione sul confine è la più vecchia e più linguisticamente diversa tra le nazioni americane. Il lavoro duro e l’autonomia personale sono valori tenuti in molta considerazione.

The Left Coast: Un ibrido, la definisce Woodard, tra l’indipendenza della zona degli Appalachi e l’utopia Yankee, definita dall’Oceano Pacifico da un lato e dalla catena delle montagne costiere (con le Cascades e la Sierra Nevada) dall’altro. L’indipendenza e l’innovazione necessarie ai primi esploratori riemergono in luoghi come la Silicon Valley e le compagnie Tech attorno a Seattle.

The Far West: le Grandi pianure e le montagne occidentali erano fatte di industrie, asperità, e a volte climi inospitali. Gli abitanti del Far West sono intensamente liberali e profondamente sospettosi verso le grandi istituzioni, che siano le ferrovie statali, i monopoli e il governo federale.

New France: le prime colonie francesi attorno a New Orleans e nel Quebec tendono verso il consenso e l’ugualitarismo, sono «tra i più liberali del continente, con atteggiamenti insolitamente tolleranti verso ragazzi e persone di tutte le razze e accettano il coinvolgimento del governo nell’economia», scrive Woodward.

First nation: le poche persone rimaste nella First Nation – nativi americani che non hanno mai ceduto la loro terra ai coloni bianchi – si trovano perlopiù nel duro Artico del Nord, in Canada e Alaska. Sono sovrani delle loro terre, ma la loro popolazione è di soli 300 mila abitanti.

Continua a leggere su The Washington Post | Mappa tratta da Tufts magazine | Articolo tratto da linkiesta.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *