14/01/2013 – Non solo protezione per chi denuncia reati contro lo Stato, ma anche premi fino al 30% delle somme recuperate.
Non solo proteggere, ma addirittura incentivare chi denuncia i reati a danno dello Stato per abbattere corruzione e stimolare la trasparenza. È questo il nocciolo della prima proposta di legge italiana sul whistleblowing che sarà presentata domani alle 11:00 nella Sala delle Colonne di Palazzo Marini a Roma. La proposta (qui il testo anticipato a Wired), messa a punto dalla deputata del M5S e membro della Commissione Giustizia Francesca Businarolo, è una rarità nel panorama italiano sia per i contenuti (il whistleblowing non ha nemmeno una traduzione calzante in italiano) che perché nata come iniziativa parlamentare.
Il nocciolo della proposta, redatta con il sostegno di Transparency International Italia, riprende i punti fondamentali della legislazione dei paesi anglosassoni come il Whistleblower Protection Act statunitense e il Whistleblowers’ Charter alla base del Public Interest Disclosure Act britannico, integrandoli con il nostro codice Penale. “Il problema più rilevante in Italia è che non esiste alcun incentivo e alcuna tutela per chi denuncia un illecito. Gli attuali obblighi di segnalazione di reati esistenti non si rivelano sempre efficaci nell’incentivare segnalazioni di reati e non vengono perseguiti né sanzionati nella prassi” osserva Businarolo. “Se non viene denunciato un reato, questo non viene scoperto: di conseguenza non ne è perseguito né l’autore, né a maggior ragione il mancato segnalante”.
L’Italia si appresta dunque a diventare un paese più ospitale perpersonaggi come Snowden e Assange?
In realtà non nell’immediato. Le leggi di iniziativa parlamentare hanno poche chanche di diventare effettive in tempi rapidi (soprattutto in una legislatura traballante come questa). “Per il Movimento 5 Stelle la lotta alla corruzione è molto importante. Era e rimane un punto cardine del programma. Siamo in minoranza, è vero, ma in commissione giustizia abbiamo diritto a una percentuale di provvedimenti incardinati. Sono convinta che, appena i tempi tecnici della commissione lo permetteranno, questa proposta di legge verrà posta in discussione. Per vederla diventare legge ci vorrà del tempo sia perchè il Governo preferisce normare attraverso i decreti legge, sia perchè al Senato i provvedimenti di iniziativa parlamentare rallentano inesorabilmente il loro iter”. In Italia le iniziative a sostegno del whistleblowing sono spesso state accolte con molte critiche che hanno evocato il rischio di diffamazione e di persecuzione con riferimenti che vanno dal Barbiere di Siviglia alla Stasi dell’ex Germania Est.
Businarolo difende però il suo testo. “L’innovazione di questa proposta sta nell’approccio culturale apportato dal whistleblowing” spiega, “non si tratta di adempiere a un obbligo di legge, ma di promuovere dei comportamenti etici a difesa dell’interesse pubblico con un incentivo premiante. Se questa propopsta diventasse legge, a chiunque segnala all’Autorità Giudiziaria condotte illecite che cagionano danno erariale o all’immagine della pubblica amministrazione, spetta un premio in denaro tra il 15 e il 30 per cento della somma recuperata a seguito della condanna definitiva della Corte dei Conti”.