Le possibili alleanze di Renzi

Le possibili alleanze di Renzi

13/02/2014 – Governo in bilico quanto mai. In queste ore l’avvicendamento Letta-Renzi a Palazzo Chigi sembra più sicuro rispetto ad un rimpasto o una ‘fase due’ sempre a guida dell’ex vice di Bersani.Ma il sindaco di Firenze, prima di decidere a compiere il grande passo, vuole essere sicuro di avere una maggioranza abbastanza solida, molto più ampia di quella che ha tenuto in sella Letta negli ultimi mesi dopo la dissoluzione del Pdl.

Oggi la maggioranza è formata dal Partito Democratico (egemonizzato da Renzi), Scelta Civica (che parla a Letta dicendo: “lasci ad un governo più forte”), Nuovo Centrodestra(secondo la Santanchè, “Alfano avrebbe tradito Letta per Renzi”), Nuove Autonomie e Per l’Italia (fuoriusciti di Scelta Civica più l’Udc, ndr).

Per Renzi non è abbastanza ed il sindaco è pronto, nell’ipotesi di staffetta con Letta per la premiership, a sferrare un’iniziativa in più campi: l’obiettivo è quello di allargare la maggioranza al Senato, vero problema per avere stabilità.

La prima meta è la corte di Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà. Alleati in campagna elettorale, poi alcuni dissapori per la formazione del governo, Sel sembra la forza ideale per un’iniziale estensione della compagine governativa. Per questa ragione il sindaco di Firenze avrebbe fatto sapere, attraverso persone vicino a lui, di voler proporre l’attuale Presidente della Camera, Laura Boldrini, come Ministro del suo governo, lasciando libera così la presidenza di Montecitorio a Dario Franceschini.

Ma l’allargamento non può avvenire solo nei confronti di Sel perché porterebbe soli 8 senatori, mentre si rischia di perdere l’appoggio dei Popolari per l’Italia, spaccato se appoggiare o meno il segretario dem, senza contare che Gal (gruppo parlamentare formato da ex leghisti e pidiellini, ndr) non è detto al 100% appoggi il nuovo esecutivo. Renzi pensa di lavorare, quindi, anche sui dissidenti del Movimento 5 Stelle che sono in 3 nel Gruppo Misto. Il segretario dem tenta pure di conquistare la società civile con due scelte che difficilmente accetteranno la poltrona nell’esecutivo: si parla di Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly, e di Alessandro Baricco, noto scrittore torinese.

Arriva, inoltre, inaspettato un possibile assist dagli alleati storici di Forza Italia, la Lega Nord. Attraverso il neo segretario Matteo Salvini, il partito del nord est fa sapere come “se davvero il prossimo premier dovesse chiamarsi Matteo Renzi senza passare per il voto noi andremo a vedergli le carte in mano. E magari sulle riforme ci stupirà”. Un’apertura inaspettata, quella leghista, anche se si contestualizza l’apertura a sinistra (verso Sel) del segretario dem e la totale chiusura, al fine di logorare Renzi, di Forza Italia al nuovo esecutivo.

Tra le novità vi sono quelle scontate, come l’introduzione nell’esecutivo dei fedelissimi (sicuramente Maria Elena Boschi, in forse Dario Nardella e Lorenzo Guerini) e quelle più inattese come la volontà di non confermare alcun tecnico in sella all’esecutivo: la stagione tecnocrate, cominciata con Monti, è ormai superata nella volontà del paese.

Autore: Daniele Errera | Fonte: termometropolitico.it

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