Silvio Berlusconi riparte dall’amore. Il nuovo partito ha il cuore nel simbolo

Silvio Berlusconi riparte dall’amore. Il nuovo partito ha il cuore nel simbolo

innamorati14/02/2014 – Non si fermano i movimenti nella galassia del Cavaliere: a San Valentino verrà presentato ‘Innamorati dell’Italia’, mentre l’Esercito di Silvio vede crescere i suoi iscritti. Ecco la strategia di B. per le elezioni.
A Palazzo Grazioli tutto è pronto per festeggiare San Valentino. Ma stavolta non c’entra Francesca Pascale. Il 14 febbraio nasce ufficialmente il movimento berlusconiano“Innamorati dell’Italia”, la nuova creatura del Cav. Il simbolo è un cuore tricolore, di richiamo forzista, la parola d’ordine una sola: amore. E la missione è civile, anzi civica: gli innamorati stanno costruendo, infatti, la rete nazionale delle liste civiche di centrodestra. Sono già arrivati a quota 1.500, che assieme agli altri satelliti di Forza Italia (il club Forza Silvio, l’Esercito di Silvio), voluti dal Cavaliere, puntano a recuperare circa il 4 per cento di delusi alle elezioni politiche, come racconta “L’Espresso” domani in edicola.Il leader degli Innamorati non poteva che essere di Certaldo, patria del Boccaccio. Si chiama Alessio Berni, ha 40 anni, e fa l’imprenditore nel campo della comunicazione. È lui che, città dopo città, paesello dopo paesello, ha messo in piedi la rete civica dell’amore. «Il nostro obiettivo», racconta a “L’Espresso”, «è di avere almeno un consigliere comunale in ogni municipio d’Italia». Al fianco di Berni lavorano tre coordinatori: a guidare il Nord, è stato scelto il milanese Daniele Ricossa, per il centro il fiorentino Alessandro Campinoti e per il Sud il napoletano Michele Parisi. Tutti trenta-quarantenni. Tutti estranei al partito tradizionale. E dopo San Valentino, l’appuntamento sarà l’8 marzo, stavolta in occasione della festa della donna. A Firenze si terrà il primo convegno nazionale degli “Innamorati”. Dal promettente titolo: «Disincantati dalla politica ma innamorati dell’Italia». Una specie di manifesto della caccia all’indeciso.Intanto anche l’Esercito di Silvio cresce. E conquista 700 “reggimenti” sul territorio nazionale. Li guida Simone Furlan, che tutti i forzisti danno in fortissima ascesa. Già, proprio colui che mezza Italia derise quando lo vide festeggiare la sentenza di Cassazione di Silvio, senza rendersi conto che si trattava di una condanna. Ma ride bene chi rede ultimo, ribatte il giovanotto veneto «terra terra, e senza ambizione di poltrone», che sta mettendo in piedi, zitto zitto, una vera e propria armata. E ha decuplicato i suoi adepti. Berlusconi, ripetono i fedelissimi, ormai stravede per lui. E che lui ricambia con un voto di fedeltà: «Guai a chiamarmi generale», ammonisce. «Di generale, qui, ce n’è solo uno. È il presidente. Noi siamo al massimo colonnelli». Le regioni chiave dell’Esercito sono sei: Lazio, Campania, Veneto. Calabria e Sicilia. A cui si aggiunge la Lombardia, «dove siamo un po’ in ritardo», ammette Furlan. Anche i leader più in auge alla corte del Cavaliere sono sei: Giovanni Iacoi, reggente del Lazio, 33 anni, vicesegretario nazionale del sindacato Ugl polizia; poi c’è Vittorio Acocella, 33 anni, ingegnere gestionale, di Salerno. Quello che tempo fa aveva rotto con Mara Carfagna, preoccupata che l’avanzata delle truppe compromettesse il ricompattamento del partito ufficiale, Forza Italia. E che oggi assicura che il clima è tornato sereno.In Calabria, invece, ha scalato posizioni Pietro Spizzirri, 31 anni, avvocato penalista ed ex militante della Giovane Italia. Mentre Alessanrro Bertoldi, 19 anni, è appena stato nominato alla guida dell’esercito del Trentino-Alto Adige. In Friuli Venezia Giulia c’è invece Fabiano Filippin, 28 anni, alle prese con un partito diviso in correnti e correntine, dopo lasconfitta elettorale alle regionali di aprile. Chiude la Lombardia, dove il colonnello è una donna, Giovanna Broggi, immobiliarista, entrata da poco nel gotha del Cav.

Fonte: espresso.repubblica.it

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