10/03/2014 – La campagna per le amministrative, anche dopo le recenti primarie, è partita ed ovunque gli staff si preparano per rinnovare, animare, rinvigorire le presenze social dei candidati che, soprattutto nei Comuni, sono ormai un potente canale di comunicazione e di ascolto degli attivisti e degli elettori.
Se il digitale non è solo una risorsa per la comunicazione politica, ma anche una leva di marketing politico è pur vero che è ormai troppo tardi per lavorare su aspetti quali la creazione di una community o l’uso avanzato delle newsletter.
Questo è il momento per concentrarsi su pochi, ma chiari obiettivi e, fra questi, sul personal branding del candidato.
Ecco le priorità, su questi due fronti, per il rush finale verso le urne:
- la pubblicazione del programma e la compilazione aggiornata dell’agenda sul sito: quest’ultimo è sempre più la piattaforma “di appoggio” dei contenuti della campagna elettorale che deve presentare con puntualità le ragioni dell’offerta politica presentata e le iniziative che via via si organizzano. Una campagna elettorale è una straordinaria occasione di incontro con il territorio e dal sito deve trasparire tutto questo. Foto, video, interviste, documenti devono abbondare con un linguaggio che però rispetti la velocità di fruizione dei contenuti online;
- Facebook, che aggrega numeri dieci volte più elevati di Twitter in Italia, in virtù del nuovo algoritmo che privilegia le conversazioni ai contenuti, deve essere invece la “assemblea permanente” in cui stimolare richieste e domande, rilanciare i temi di dibattito più partecipati, invitare le persone a farsi propagatori non tanto di un messaggio, ma di una disponibilità al confronto. Se il sito può essere la fotografia di una campagna, Facebook è il time-lapse, l’obiettivo costantemente aperto di uno staff attento e disponibile;
- in un regime di risorse scarse, gli altri ambienti digitali – dal blog alle newsletter, dagli sms a Twitter – se non già utilizzati devono passare in secondo piano. Meglio concentrarsi piuttosto sulle scelte creative più efficaci e dedicare tutto il tempo rimanente ad andare a portare il messaggio del candidato laddove le persone stiano già confrontandosi sui temi della campagna elettorale: blog e Pagine Facebook di associazioni, forum territoriali, …
In questa prospettiva, ha poco senso aprire in questo modo profili social di un candidato che non abbia già definito la sua presenza online: i social media hanno il pregio di disvelare molto velocemente l’inautenticità di un loro uso artefatto. Meglio profili esplicitamente e trasparentemente gestiti dagli staff in quest’ultimo caso.
Viceversa, un candidato già avvezzo al digitale dovrebbe:
- far precedere ai suoi interventi in assemblee e piazze i contenuti che tratterà per stimolare le persone a fargli domande e dargli nuovi spunti e nuove prospettive;
- valorizzare i commenti degli utenti rispondendo, apprezzandoli e inoltrandoli agli altri utenti;
- durante gli incontri, non far postare al proprio staff i contenuti a nome proprio, ma attendere la fine dell’incontro per farne la summa e ringraziare gli organizzatori;
- scrivere poco, ma bene. Non indulgere in post autoreferenziali, ma usare un linguaggio incisivo lasciando allo staff l’approfondimento;
- scegliere foto che veramente valorizzano le persone che lo seguono piuttosto che la sua figura;
- curare soprattutto l’organizzazione della comunicazione digitale con un gruppo di persone competenti e disponibili senza che questa sia lasciata al contributo estemporaneo dei volontari che invece debbono essere coinvolti sulla propagazione dei messaggi e sull’animazione degli spazi social;
- individuare un fattore simbolico su cui incentrare la campagna elettorale e renderlo evidente nelle immagini, nelle infografiche, negli slogan e nei video: il digitale in campagna elettorale deve attingere alla vitalità e non potrà che far leva su pochi, ma fortemente caratterizzanti, elementi.
In bocca al lupo a tutti i candidati e ai loro staff che debbono mettere in conto che la Rete allungherà le loro giornate, ma potrà dare loro stimoli e sfide per gli incontri e la conoscenza del proprio territorio.
Andrea Boscaro | www.thevortex.it | Fonte: spinningpolitics.it