17/07/2014 – Ieri come oggi, le immagini sono un importante mezzo di comunicazione. Come le usa la politica? Scopriamolo con l’analisi di alcuni casi particolari.
Quando negli anni ’30 venne coniato il termine di “fotogiornalismo” forse non si immaginava quanto la fotografia sarebbe diventata assolutamente fondamentale nel mondo della comunicazione moderna. Già allora, però, si era compreso quanto la stessa fosse il modo più diretto ed efficace di documentare i fatti e di farli conoscere al pubblico.
Nella contemporaneità, l’immagine è diventata elemento essenziale per la diffusione dell’informazione anche grazie alla veloce diffusione del social network, quali Facebook e Twitter, o i più recenti Tumblr e Pinterest. Lo spazio testuale diventa minimo, a volte si riduce puramente ad un titolo e a qualche hashtag, mentre la parte informativa viene lasciata all’immagine. D’altra parte, la lettura sullo schermo è molto più difficoltosa di quella su supporto cartaceo per i nostri occhi, quindi difficilmente si riuscirebbe a leggere articoli lunghi o elaborati sul web.
Quello che unisce foto di cronaca da quella politica è l’impatto emotivo. Non ha infatti molta importanza se lo scatto è di alta qualità, potrebbe essere effettuato anche con uno smartphone (anzi, spesso è proprio così), ma il sentimento che veicola. Se questo è ben calibrato, sicuramente andrà a colpire la sensibilità dei propri lettori che a loro volta lo vorranno condividere con i conoscenti, su una o più piattaforme, rendendo alla notizia molta più fama che non la semplice pubblicazione sui media tradizionali.
I risultati emersi da una ricerca effettuata da Twitter parlano abbastanza chiaro, i tweet più condivisi sul web sono quelli che riportano immagini, con una percentuale testata del 62%.
Mentre in Italia ancora la politica esita a usare i social network nella maniera più ampia, limitandosi a semplici condivisioni di contenuti pubblicati da altri media, negli USA si organizzano veri gruppi di lavoro che studiano contenuti appositamente strutturati per il web. Inutile dire che quasi tutti i grandi politici statunitensi hanno preso l’abitudine di farsi seguire da un fotografo professionista durante il loro lavoro, una persona di fiducia che sappia cogliere quei piccoli momenti fondamentali che potrebbero poi essere usati durante le varie campagne politiche.
Come definire al meglio gli attuali rapporti tra USA e Russia senza cadere in trappole comunicative? Semplicemente con un’immagine…
L’impatto emozionale di un’immagine è facilmente comprensibile e soprattutto non ha limiti di linguaggio. Mentre un testo potrebbe essere letto solo dai propri connazionali, una foto è facilmente condividibile con il mondo e quindi ottimamente spendibile sul web.
Basta ricordare l’elezione di Bill de Blasio a sindaco di New York, primo democratico dopo vent’anni di governo repubblicano della città, e la sua emozione.
Una foto di questo genere non richiede nemmeno una didascalia perché contiene in sé l’intero messaggo, una famiglia unita, affettuosa, multiculturale e sorridente così come immagina il nuovo sindaco la sua città.
Un poco maldestro invece il recente tentativo di Matteo Renzi di esprimere in un tweet la fatica di una giornata di lavoro:
Nella foto manca movimento e soprattutto manca il soggetto, non è poco quando si fa comunicazione.
Il lavoro riesce decisamente meglio a Obama che così descrive una sua giornata lavorativa:
Ma è più persuasivo un testo scritto oppure un’immagine? A questa risposta è difficile rispondere, a loro modo entrambi.
La comunicazione persuasiva si basa sulla creazione di particolari stati d’animo negli ascoltatori che li spingono verso una decisione piuttosto che un’altra. Da questo punto di vista, uno scritto e una foto possono avere lo stesso potere. La richiesta di immagini sul web nasce semplicemente dalla loro velocità di fruizione e dalla necessità di usare spazi sempre più ristretti.
Un unico accorgimento: se un testo è legato alla lingua in cui è stato scritto, un’immagine è legata alla cultura da cui nasce. Comportamenti normali in un luogo possono sembrare inaccettabili altrove, quindi sempre attenzione al messaggio che si vuole trasmettere e a chi lo si indirizza.
Autore: Cristiana Bonfanti | Fonte: panepolitica.it