Donne in Vetrina

Donne in Vetrina

05/08/2014 – Maria Elena Boschi 33 anni Ministro per le Riforme – Federica Mogherini 43 anni Ministro degli Esteri – Beatrice Lorenzin 42 anni Ministro della Salute – Marianna Madia 33 anni Ministro per la Pubblica Amministrazione – Luisa Todini 47 anni neopresidente di Poste Italiane – ecc…ecc…

È il governo con la media più alta di donne, con la media più alta di belle ministre, con la media più alta di signore piazzate in cima alle aziende pubbliche.
È il governo guidato da un leader che, per la prima volta, ha affidato il ruolo di capolista ( nel PD) alle ultime elezioni Europee a 5 donne e le reazioni suscitate sono uguali e contrarie.
La prima è: ma che bravo Renzi, che bravo questo ragazzo che punta finalmente sulle donne e su donne giovani.
È che non ha paura di ammettere che per funzionare bene, anche in politica, occorre essere sì competenti ma anche esteticamente presentabili, (ndr: concetto che condivido perché una donna che non sa vestirsi come potrebbe mai gestire un ministero?!) e che non c’è niente di male se un governo vive non solo di riforme ma anche dei boccoli della Madia e dei colori pastello della Boschi.
La seconda però è quella dell’indignazione.
Questa storia della politica “rosa”, della confusione tra la parola “merito” e la parola ” quota”, dell’idea che possa bastare una donna bella e ben posizionata in un listino a dimostrare che si “cambia verso” non fa neanche sorridere ma solo indignare.
Abusare delle donne in vetrina rischia di far dimenticare che prima delle quote i problemi sono altri e sono tanti.
Solo per citarne alcuni: l’entrata in vigore del decreto legge 26 giugno 2014 n 92 che eviterà l’arresto e la detenzione in carcere o a domicilio, agli autori di maltrattamenti familiari e di stalking, delle difficoltà che le donne “normali” incontrano nel far conciliare lavoro, figli e genitori anziani da accudire senza nessun aiuto da parte dello Stato, del divario salariale tra donne e uomini che fanno lo stesso lavoro.
L’occupazione che secondo i dati di maggio, è aumentata dello 0,6% fra gli uomini ma è calata dello 0,3% fra le donne; anche su base annua l’occupazione registra un incremento dello 0,3% fra gli uomini e diminuisce dell’1% fra le donne. Il tasso di occupazione maschile è al 64,8% e quello femminile al 46,3%.
Le quote rosa quindi a che servono?
Per spezzare le catene del maschilismo, caro presidente, non basta chiedere alle varie Madia, Boschi, Mogherini e Lorenzin di fare un salto in vetrina.

Ed è invece con orgoglio e commozione che riporto la lettera in versione originale e con la traduzione a seguito che Naama, israeliana, scrive ad un uomo palestinese.
Perché noi donne non abbiamo bisogno delle quote rosa per pesare sui destini del mondo, per essere così, speciali.

Dear Palestinian neighbor,
I want to say that I am deeply sorry if you are experiencing now any form of pain, sorrow or disturbance brought upon you by the current Israeli military operation. Isn’t it crazy that we are bombing each other without even knowing each other? I have never even met you. I heard a lot of things about you, since I was little, not very good things, as I’m sure you have heard about me. But I never really believed it. I’m sure you are a naturally perfect being like all beings. I know that living for years under the conditions in which you have lived, has not been easy, and maybe it has even led you to believe that I am a horrible being. I can understand it, however I don’t believe it. I don’t believe any of this. I know that it is my choice to follow these believe systems and assumptions which only lead to hatred and destruction, or not to follow them and stay put in what I know to be the natural perfection of all. This natural perfection includes and contains everyone and everything, you and me, Israelis and Palestinians, and all extremes and polarities of right and wrong, good and bad.
We don’t need to give our power to our governments and organizations. They don’t know what to do anyway. We can reclaim our power and speak up for the benefit of all.
My heart is with you and with all beings involved in this conflict and all other conflicts around the globe.
Much love to us all.
Peace.
Naama, Israel

Traduzione
Caro vicino palestinese,
desidero dire quanto mi dispiace, profondamente, che tu stia sperimentando in ogni forma sofferenza, angoscia e disagio portati su di te dall’attuale attacco israeliano.
Non è pazzesco che ci stiamo bombardando reciprocamente senza nemmeno conoscerci l’un l’altro? Non ti ho nemmeno mai incontrato. Ho sentito dire un sacco di cose su di te, fin da quando ero piccola, cose non tanto belle, come – ne sono sicura – quelle che tu avrai sentito dire di me. Ma io non ci ho mai creduto davvero. Sono sicura tu sia un essere naturalmente perfetto, come tutti gli esseri lo sono. So che non è stato facile vivere per anni nelle condizioni in cui tu hai vissuto, e questo ti ha forse anche convinto che io sia un essere orribile. Posso capirlo, ma comunque non ci credo. Non credo a nulla di tutto questo. So che è una mia scelta seguire questi sistemi di credenze, e gli assiomi che portano solo all’odio e alla distruzione, oppure di non seguirli affatto, per focalizzarmi su ciò che so essere la perfezione naturale in tutti.
Questa perfezione naturale include e contiene tutti ed ogni cosa – io e te, israeliani e palestinesi e tutti gli estremi e le polarità di giusto e sbagliato, buono e cattivo.
Noi non abbiamo bisogno di cedere il nostro potere ai nostri governi e organizzazioni. In ogni caso loro non sanno affatto cosa farne.
Noi possiamo reclamare il nostro potere e farci sentire, a beneficio di tutti. Il mio cuore è con voi e con tutti gli esseri coinvolti in questo conflitto e in tutti gli altri conflitti in tutto il mondo. Tanto amore a tutti noi.
Pace.
Naama, Israele

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Autore: Alexsandra Panama

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