Pubblichiamo qui sotto un articolo di Giovanna Cosenza, professore associato presso il Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna, docente di Semiotica dei nuovi media e dei consumi.
22/01/2015 – Per capire quanto il dibattito politico-mediatico italiano sia ormai lontano (irrimediabilmente?) dalla quotidianità reale, dura, problematica delle masse di elettori e elettrici che dovrebbero votarli e seguirli – un sottoinsieme di loro sarebbero anche (non dimentichiamolo) lettori e lettrici di giornali, spettatori e spettatrici di programmi tv – basta dare un’occhiata alle prime pagine dei giornali. Utilissimo, a questo proposito, è il servizio de Il Post, che ogni giorno mette in sequenza le immagini delle prime pagine. Disoccupazione a livelli altissimi? Povertà in crescita? Conflitti sociali sempre più drammatici? Coppie senza figli perché non possono permetterseli? Welfare assente? Scuole e università disastrate? Nooo. I giornali e i politici se ne fregano. Da mesi (anni?) se ne fregano, perché preferiscono occuparsi tutti i santi giorni di riforme elettorali, litigi fra i partiti, schermaglie nel Pd, in Forza Italia o nel M5S, eventuali riconciliazioni (se e quando ci sono), e compagnia bella.
Oggi per esempio: “Il Pd si divide. Renzi: ma io vado avanti” (wow, ganzo!) (La Stampa), “Il nuovo patto spacca i partiti” (e chi li riaggiusta?) (Il Corriere della sera), “Italicum: i ribelli sfidano Renzi (uh, che paura!). Si spacca Forza Italia (ancora?). Da oggi si vota (e chissene…)” (La Repubblica), “Italicum, nuovo patto antiribelli” (sembra il bollettino di guerra di un paese africano) (Il Messaggero), “La maggioranza non c’è più” (naaa, e ora?) (Il Giornale), “Popolari, via alla riforma. 10 banche diventano Spa” (interessante, proprio oggi volevo acquistare una banca) (Il Sole 24 Ore), “Lo spaccone” (con foto di Renzi sullo sfondo di Berlusconi: quale dei due?) (Il Manifesto), “Voto di scambio” (ancora!) (Il Fatto Quotidiano), “Montecarlo, il cognato di Fini vende la casa per 1,6 milioni” (e chissene…) (Libero), “Renzi sceglie Berlusconi” (ma che vadano…) (Il Secolo XIX), “Italicum e Colle, nuovo patto” (e chissene…) (Il Mattino), e così via. Goditi la rassegna completa QUI.
E chissene, e chissene, e chissene, viene spontaneo ripetere di fronte a questi titoli. Che, si badi bene, sono uno specchio di ciò che i nostri politici stanno facendo (con l’eccezione, in parte, dei deputati e senatori M5S, il che dimostra però quanto siano ininfluenti). Poi ci chiediamo perché l’astensionismo cresce, i lettori di giornali diminuiscono e l’audience dei talk show televisivi pure.
Autore: Giovanna Cosenza | Link all’articolo | Fonte: giovannacosenza.wordpress.com