Semestre Ue, Transparency promuove l’Italia

Semestre Ue, Transparency promuove l’Italia

18/03/2015 – Transparency International promuove i sei mesi dell’Italia alla guida dell’Europa. La valutazione presentata ieri all’Autorità nazionale anticorruzione, realizzata attraverso le informazioni reperibili sul sito ufficiale della presidenza Italiana e gli incontri con diversi rappresentanti delle istituzioni, parla infatti di una presidenza di turno “orientata alla comunicazione verso i cittadini con mezzi interattivi e dinamici e iniziative ad hoc per il coinvolgimento dei giovani e degli stakeholder” anche se “un po’ meno comunicativa sul lato della trasparenza delle spese”.

Già, i soldi. Per il semestre Ue l’Italia ha speso 30,2 milioni di euro, circa la metà delle precedenti presidenze di Grecia e Lituania, 50 e 62 milioni. Meno del previsto ma forse esagerando in gadget e regali. “I responsabili del ministero degli Affari esteri si sono dimostrati molto collaborativi e aperti alle nostre richieste di maggiore trasparenza” ha spiegato Chiara Putaturo, coordinatrice del progetto per Transparency International Italia. Ma c’è un però: il rapporto mette in evidenza come sia praticamente impossibile per un comune cittadino monitorare spese e budget delle varie presidenze passando solo dal portale ufficiale.

Quanto ai temi anticorruzione, la scorecard ha preso in esame anche l’impegno della presidenza tricolore su alcuni argomenti chiave affronta tre in sede europea. “Se da una parte la Presidenza italiana è stata efficace nel dare priorità ai temi anticorruzione – si legge nel documento – gli Stati membri del Consiglio si sono dimostrati meno propensi a cavalcare le opportunità offerte dal semestre. Nello specifico, la Quarta Direttiva Antiriciclaggioapprovata durante la Presidenza italiana stabilisce l’istituzione di registri centrali dei titolari effettivi delle società, ma gli Stati membri ne hanno ristretto l’accesso del pubblico e hanno limitato la registrazione alle sole aziende; inoltre, i progressi sulla Direttiva relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’UE (Direttiva PIF) sembrano essersi arrestati e un compromesso sembra essere ancora lontano”. Insomma, un’occasione in parte persa.

D’altra parte, racconta la valutazione, “sono stati compiutisignificativi passi avanti sulla proposta di istituzione di unaProcura europea, nonostante l’opposizione palese di alcuni Stati membri. E nonostante la volontà dimostrata dalla Commissione Europea per una maggiore trasparenza nel Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (Ttip), non vi è stato alcun avanzamento relativamente all’inclusione nell’accordo di un capitolo in materia di anticorruzione; inoltre, il Consiglio non è riuscito a diffondere pubblicamente i documenti delle riunioni del gruppo di lavoro competente (Comitato della politica commerciale)”.

Luce verde dunque per l’accesso alle informazioni programmatiche e gli obiettivi della presidenza, l’apertura agli stakeholder e ad alcuni importanti provvedimenti come quelli illustrati sopra. Luce gialla, al contrario, per il budget e la giustificazione delle spese oltre che per la loro gestione. Per esempio, “anche se sono disponibili liste dettagliate di alcune spese, non è stato possibile stabilire una corrispondenza diretta con tra queste spese e le voci del budget”.

Ma per gli stessi provvedimenti per cui ha ricevuto una promozione, l’Italia deve incassare anche una valutazione intermedia in fondo non troppo lusinghiera: è per esempio ancora in sospeso la decisione “se escludere o meno dalla Direttiva la frode fiscale in materia di Iva o negli appalti pubblici” o altri aspetti sul Ttip e sulla medesima direttiva antiriciclaggio. Dove, tuttavia, la presidenza italiana ha spesso trovato il secco no di molti Stati membri.

La trasparenza aumenta la fiducia dei cittadini e l’efficienza delle istituzioni ed è l’anticamera dell’anticorruzione – ha detto il presidente di Transparency International Italia Virginio Carnevaliper questo insistiamo da anni per promuovere maggiore trasparenza in tutti i settori: per noi è fondamentale che i cittadini sappiano come vengono spese le loro risorse”.

Autore: Simone Cosimi | Fonte: wired.it

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