Il crowdfunding di Vincenzo De Luca

Il crowdfunding di Vincenzo De Luca

La raccolta fondi rappresenta un’attività fondamentale per il finanziamento di una campagna elettorale. Può essere una raccolta saltuaria (attraverso cene, eventi, …) svolta in modo non professionale, oppure un’attività costante come il fundraising rivolta alla fidelizzazione dei donatori e alla costruzione di un consenso più ampio, oppure può essere sotto forma di crowdfunding. Questo il caso di chi si rivolge alla “folla” con una strategia di microfinanziamento (digitale) dal basso. La politica italiana sta iniziando a farne uso e qualcuno ne fa una vera e propria leva di comunicazione politica. Nel corso di queste elezioni regionali lo ha fatto Vincenzo De Luca in Campania, che tra le altre cose ha lanciato una App e si è lanciato su WhataApp. Oggi potete leggere l’intervista al Responsabile Comunicazione dello Staff, Roberto Esposito, che è anche un pioniere del crowdfunding in Italia.

Roberto – nella tua doppia veste di responsabile comunicazione web della campagna elettorale di Vincenzo De Luca e leader del team di DeRev, puoi dirci secondo te quale rapporto intercorre tra la comunicazione politico-elettorale e le attività di raccolta fondi?

Negli ultimi anni, anche e soprattutto in Italia, il mondo della politica si è avvicinato molto al crowdfunding come strumento di finanziamento per attività e iniziative di tipo politico o istituzionale. Uno dei principali motivi per cui la politica sceglie di rivolgersi alla “folla” è sicuramente la modifica del sistema di finanziamento pubblico ai partiti, ma in molti casi ci sono candidati attenti e lungimiranti che utilizzano la raccolta fondi online anche come strumento di crescita e rafforzamento del proprio consenso elettorale: il crowdfunding, infatti, è un potente strumento per incentivare la partecipazione attiva dei cittadini e ottenere (in caso di successo) un’importante conferma – anche dal punto di vista politico – di sostegno e fiducia da parte dell’elettorato.

Raccolta fondi, fundraising, crowdfunding: sono per te la stessa cosa? Puoi sottolineare secondo te quali sono le similitudini e le differenze?

Nonostante l’obiettivo principale sia lo stesso (raccogliere l’importo necessario a finanziare un progetto) le forme tradizionali di raccolta fondi si differenziano molto dalle dinamiche con cui si muove una campagna di crowdfunding. In quest’ultimo caso, infatti, i contributi economici non provengono da pochi e grandi partner ma da elevato numero di singoli cittadini: questa caratteristica fa in modo che, a parità di importo complessivo raccolto, il valore dell’iniziativa sia estremamente maggiore. Inoltre, il crowdfunding è particolarmente apprezzato poichè rappresenta lo strumento più democratico e trasparente che esista per chiedere un contributo ai propri sostenitori e finanziare un’attività politica o una campagna elettorale.

Da esperto hai dovuto fare opera di sensibilizzazione verso il candidato sul tema del fundraising e del crowdfunding o Vincenzo De Luca si è mostrato culturalmente aperto alle nuove tecniche di raccolta fondi?

Generalmente le campagne di crowdfunding per la politica richiedono un particolare impegno di sensibilizzazione prima di tutto verso i candidati, che in molte occasioni non conoscono lo strumento o hanno il timore che un fallimento dell’iniziativa possa causare un danno di immagine. Nel caso di Vincenzo De Luca, personaggio da sempre votato all’innovazione, l’idea di lanciare una campagna di crowdfunding per finanziare la propria campagna elettorale è nata in totale sintonia con il candidato ed è stata poi strutturata in piena condivisione. In maniera molto lungimirante, il suo obiettivo – pienamente raggiunto dai risultati della campagna – era appunto quello di stimolare una partecipazione attiva e trasparente dei cittadini, che si sono dimostrati pronti ad investire in prima persona per sostenere il proprio candidato e il suo progetto di rilancio della propria regione.

Quali differenze tra la campagna di raccolta fondi delle primarie e quella della campagna elettorale ufficiale? Puoi descriverci obiettivi e metodi di entrambe?

La campagna per le primarie si è sviluppata nell’arco di 6 mesi prevalentemente attraverso il contatto diretto di Vincenzo De Luca con i cittadini nei vari territori, attraverso eventi e comizi quotidiani ma anche attraverso il ruolo determinante svolto dai singoli comitati pro De Luca, nati spontaneamente proprio per coinvolgere i cittadini e condividere il progetto politico. Per le elezioni regionali, invece, il supporto dei cittadini è stato incentivato dal lancio della campagna di crowdfunding sul web, che ha generato una diffusione virale dell’iniziativa sulla Rete. Anche in questo caso si è rivelato fondamentale il contatto diretto con i territori, dove il candidato ha incontrato quotidianamente gli elettori creando una risposta emotiva e una partecipazione spontanea che si è rivelata importante sia nei comitati che sul web.

Siamo lontani dalle raccolte fondi online del Movimento 5 stelle o vi sono degli elementi comuni?

Ci sono sicuramente degli elementi in comune, come il fatto di rivolgersi direttamente ai cittadini attraverso la Rete e non accettare compromessi con grossi partner e finanziatori. Il crowdfunding, tuttavia, segue delle regole e delle dinamiche che non si limitano alla semplice richiesta di donazioni. Una campagna di successo viene infatti presentata seguendo dei format ben strutturati ed efficaci dal punto di vista comunicativo, che offrono al cittadino una panoramica completa su tutto il progetto, dai video di presentazione agli approfondimenti su tutti gli aspetti dell’iniziativa, dalle ricompense offerte ai donatori alle modalità e ai tempi con cui verranno utilizzati i fondi raccolti.

Ma torniamo alla comunicazione. La campagna di crowdfunding lanciata ad aprile è stata innanzitutto una leva strategica di comunicazione politica per Vincenzo De Luca. Come è stata proposta all’elettorato?

L’intera strategia di comunicazione di Vincenzo De Luca è stata basata fin dal principio su un rapporto diretto e un confronto senza intermediari con i cittadini della Campania. In quest’ottica, la campagna di crowdfunding è nata per rivolgersi in prima persona ai propri sostenitori con un appello personale di Vincenzo De Luca (qui il video: https://www.facebook.com/video.php?v=10153158175278257): “Credo di aver già dimostrato in passato come sia possibile cambiare le cose – con i fatti concreti e non con le chiacchiere – ma questo obiettivo può essere raggiunto solo con il vostro sostegno, scendendo in mezzo alla gente e coinvolgendo attivamente i cittadini: pertanto, da oggi potete finanziare in prima persona questa battaglia e realizzare insieme il mio programma di interventi per cambiare la Campania. […] Non ho alle spalle gruppi di potere e non ho e non voglio avere padroni e padrini a cui dover pagare cambiali dopo la campagna elettorale. Io voglio restare un uomo libero. Per questo ho bisogno del contributo di tutti i cittadini che vogliono sostenermi in questa battaglia, in un contesto di assoluta trasparenza, partecipazione e correttezza. Io posso propormi, e vi garantisco tutta la passione, l’entusiasmo, la capacità amministrativa e la tenacia di cui sono capace. Adesso tocca a voi: il futuro di questa regione è nelle nostre mani.”

Credi che questa nuova concezione della raccolta fondi possa essere adottata con successo anche da altri candidati?

Le iniziative lanciate fino ad ora dimostrano come il crowdfunding si stia rivelando uno strumento potente ed efficace per finanziare attività politiche e campagne elettorali, ma anche per generare consenso elettorale e rafforzare la propria candidatura sulla base di un sostegno economico e tangibile da parte dei cittadini. Tuttavia, il crowdfunding non si improvvisa ma richiede un attento lavoro di strategia e pianificazione prima della campagna e un impegno di comunicazione e promozione nel corso della raccolta; al contrario, in assenza di dedizione e partecipazione da parte dell’autore viene ovviamente a mancare anche quella dei sostenitori, provocando solo un fallimento pubblico che va spesso ad influire anche sul consenso politico.

Per concludere, immagini che De Luca adotterà il metodo del crowdfunding anche nella sua azione amministrativa?

Alla luce dei risultati di questa prima campagna di crowdfunding sono sicuro che il neo Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca sceglierà nuovamente di utilizzare questa forma di finanziamento dal basso per altre iniziative e progetti in futuro. In particolare, oltre che per l’attività politica, il crowdfunding può essere utilizzato anche da enti e amministrazioni pubbliche: DeRev è infatti la prima piattaforma italiana a lanciare il crowdfunding civico, una soluzione strutturata per finanziare progetti civici, servizi urbani e opere legate al territorio (un esempio fra tutti quello di Città della Scienza su DeRev che ha raccolto 1.500.000 euro, diventando la campagna di crowdfunding più grande mai realizzata in Italia), che in questo caso si sposa alla perfezione con il programma rivoluzionario e innovativo di Vincenzo De Luca per la Regione Campania.

Intervista a cura di Marina Ripoli | Fonte: spinningpolitics.it

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