Lui è Yanis Varoufakis ed è nato con la camicia anche se mette la t-shirt. Fino a poche ore fa era il ministro del finanze greco ora neo dimesso per facilitare le trattative. Neo dimesso nonostante “abbia vinto”. Ma questo è un articolo di lifestyle quindi atteniamoci alla categoria di pertinenza. Varoufakis è l’emblema del politico perfetto nel 2015; e per perfetto intendiamo machiavellicamente perfetto: precisazione sostanziale.
Poliedrico, intelligente, fisicamente attraente, vincente, attento a rivendicare il suo credo marxista e la volontà – da statista navigato – di negare le evidenti contraddizioni tra il suo credo e la vita di lusso. Proprio ieri l’ultimo incidente diplomatico di genere: un cittadino lo incontra alle urne e lo apostrofa con rabbia accusandolo di essere un incoerente, di essersi venduto come un uomo vicino alle miserie del popolo greco per poi farsi paparazzare in ville di lusso. Varoufakis gelido replica: “Può votare “s씓. Suggerendo quasi che quel voto – di capitale importanza storica, sociale ed economica per un intero continente – altro non rappresenti che un atto di fiducia, o sfiducia, verso di lui e verso il Governo che rappresenta.
Atto finale di questa mirabolante mise en scene il suo arrivo in moto, con casco nero opaco, alla conferenza stampa notturna avvenuta in seguito al trionfo dei “no”. Yanis Varoufakis si presenta in t-shirt grigia, degna consecutio del modello comunicativo che, in comunione con Tsipras, ne ha suggellato il marchio di fabbrica. Quel sottotesto nel look che pare dire “la cravatta è per i noiosi, senza fantasia, per quelli che non hanno idee“. Forse peggio “la cravatta è per quelli che hanno bisogno di stare nel sistema“. Banale? assolutamente sì. Ma la domanda importante da farsi è un’altra. Queste contaminazioni, questi messaggi collaterali, questa partita a scacchi con i media che hanno aiutato all’intelligente Yanis a costruirsi questo personaggio di genio sregolato a metà fra l’accademico e il filosofico, questo attaccamento al web come modalità di comunicazione primaria da blogger, questa allure 2.0 ha inciso sulle sorti di un continente? Sì. Pensateci domani, quando decidete come vestirvi per il prossimo colloquio. Un’ultima raccomandazione: la t-shirt grigia te la puoi permettere solo se hai argomenti, machiavellici.
Autore: Valeria Panzeri | Fonte: urbanpost.it