Sull’Huffington Post di oggi abbiamo trovato questo brillante contributo di Gabriella Cerami, che riproponiamo interamente
Il suo soprannome è ‘Calderoli machine’ ed è pronta a produrre migliaia e migliaia di emendamenti per fermare le riforme del governo Renzi. “È il mio gioiellino, l’ho inventato io, è tutto mio e guai a chi lo tocca”: il senatore leghista Roberto Calderoli è come se avesse avuto un nuovo figlio o un nuovo lupo (ne ha due nella sua villa a Bergamo) o un pastore tedesco, che è il suo cane prediletto al punto di averne parlato anche nel suo discorso a Palazzo Madama.
Il battesimo della ‘Calderoli machine’ risale alla vigilia della presentazione in Commissione delle proposte di modifica alla riforma costituzionale e adesso lo strumento dell’ostruzionismo sta per tornare sul grande palcoscenico dell’Aula. “Io e miei collaboratori, tutti giovanissimi, bravissimi e smanettoni, dopo aver inventato questo programma miracoloso, ci siamo chiusi in una stanza e abbiamo celebrato il battesimo. Ma non voglio condividerlo con nessuno. È una cosa troppo cara. Per questo non lo brevetterò”.
Il Calderoli di una volta avrebbe fatto un battesimo con rito celtico. Stavolta no. E non c’è neanche, da parte dello stratega lumbard del filibustering, il ricorso alla carriola nella quale egli mise la montagna di emendamenti cartacei che in altre occasioni presentò su un’altra legge.
La ‘Calderoli machine’ serve, adesso, a rendere più leggeri, più agili e più semplici i milioni – “ma no, non milioni, ancora non so precisamente quanti saranno, ma siamo lì” – di emendamenti con cui il senatore ha intenzione di bucherellare e rimodellare, nella speranza di abbatterlo, il ddl Boschi. Riforma che il leghista ha addirittura accusato di fascismo nella sua vibrante requisitoria in pieno emiciclo.
Ma insomma, Calderoli, che cos’è questa macchina da guerra? “È un generatore a velocità spaziale di virgole, punti e virgole, sinonimi e contrari, giochi di parole, girandole di avverbi e di pronomi. Ad esempio – il senatore entra nei dettagli – se io metto in un emendamento la parola ‘pera’ verrano fuori in migliaia di altri emendamenti parole come ‘frutta’, ‘verdura’, ‘mela’, ‘prodotto biologico’, ‘eccellenza agroalimentare’ e così via. Questa macchina moltiplica un’idea all’infinito. C’è un vocabolario intero. Ogni parola custodisce una possibilità infinita di replicarla in altre forme, in altri modi e in numerose altre varianti”. Magari minime, ma in politica i piccoli particolari sono quelli che fanno la storia. O come in questo caso, la cronaca dell’ostruzionismo.
Gabriella Cerami per Huffington Post Italia