Soltanto chi sposa un’idea naturalistica della politica e della democrazia può sostenere che Khan abbia vinto a Londra perché musulmano, di seconda generazione e, quindi, naturalmente portato a contrapporsi alla nascente egemonia europea delle destre.
In realtà, leggendo il programma del laburista Khan ci si rende conto della sua matrice socialista, del suo essere per la costruzione di un welfare metropolitano efficace in una tra le città più care e meno sicure del mondo occidentale.
Khan parla, per esempio, di Housing Sociale in una metropoli dove gli affitti sono alle stelle e le case non vengono più riqualificate per via della grande pressione demografica. Khan parla di lavoro e di tenuta del sistema di previdenza in un Paese che ha ereditato dalla Thatcher la smaterializzazione del welfare. Khan parla di seconde e terze generazioni da uno scranno europeo quando i figli e i nipoti dei migranti partono per la Siria o si fanno esplodere negli aeroporti e nei locali di Bruxelles e di Parigi.
Il suo stile ricorda quello del primo Obama, un mix di determinazione e di fierezza da parvenu che non stonano, ma condiscono la sua eloquenza chiara e il suo savoir faire accattivante. Riesce a parlare con chiunque, perfino con i banchieri, perché viene da uno strato sociale deprivato.
Nel suo percorso politico c’è l’attraversamento delle diverse stratificazioni dentro la cornice formativa dei Labour, ma non c’è la rinuncia all’Islam, cosa che ne fa un esempio di sintesi tra laicità socialista e fede.
Diventa quindi un modello grazie alla sua vittoria, un politico che, dopo Corbyn, può dare una risposta al fallimentare liberismo inglese che ha prodotto disoccupazione e tendenziale crisi economica.
Ultimo aspetto che fa di Khan un tipo politico, più che un personaggio, è il suo europeismo spinto: egli è contro il Brexit, per una ricucitura politica tra Europa e Regno Unito, per una saldatura tra economie, prima che tra monete.
Diciamo che Khan si colloca tra Corbyn e Sanders, ma è più giovane di loro e rappresenta una prospettiva di più lunga durata nei sistemi bipolari anglosassoni: la prospettiva di una tessitura stretta tra nuove generazioni e vecchie democrazie, tra nuove idee e vecchia Europa. Allora tanti auguri a Khan, il nuovo sindaco di Londra.
Fonte: Sul Romanzo
Autore: Leonardo Palmisano