Come era facile attendersi, solo pochi comuni hanno scelto il proprio sindaco già al primo turno. Nella maggior parte dei casi, nessun candidato ha raccolto la maggioranza assoluta dei voti, e si procederà dunque al ballottaggio fra i due più votati.
Come andrà a finire? Decisive per gli esiti finali saranno le seconde preferenze di coloro il cui candidato preferito non si sia classificato fra i primi due. A seconda di come si comporteranno questi elettori, è possibile che distacchi che paiono sicuri possano venire ribaltati.
Poi, occorre considerare il comportamento di quanti hanno votato al primo turno uno dei candidati presenti al ballottaggio. Non è infrequente che porzioni anche significative di tali bacini disertino le urne al secondo, quando non tradiscano direttamente il proprio candidato per scegliere il rivale. Vi è poi la possibilità che qualche elettore che si è astenuto al primo turno vada invece alle urne al ballottaggio.
Insomma, nelle varie città l’esito finale dipenderà dalla particolare combinazione di tutti questi diversi fattori. Per facilitare la comprensione dei diversi scenari, il Cise ha predisposto una serie di simulatori dell’esito del secondo turno per le principali città interessate, i capoluoghi di regione. Rinverdiamo così una tradizione iniziata già nel 2011 con i primi simulatori online e che vede il Cise in prima linea nel rendere fruibili al pubblico strumenti anche complessi di comprensione e analisi dei fenomeni elettorali.
In tutto 7 capoluoghi di regione sono stati chiamati alle urne il 5 giugno. Solo a Cagliari Zedda si è confermato sindaco in un solo turno. Negli altri sei casi avremo invece un ballottaggio. Basta cliccare sui link delle città sotto elencate per accedere alle pagine con il simulatore cittadino.
A Roma si tiene la corsa più importante e anche la più aperta. I due candidati al ballottaggio hanno raccolto appena il 60% dei voti, quindi quattro voti su dieci del primo turno sono sul mercato.
A Milano il centrodestra unito a sostegno di Parisi prova a strappare l’amministrazione cittadina al centrosinistra che stavolta candida Sala. I due sono molto vicini, entrambi sopra il 40%.
A Napoli, il sindaco uscente De Magistris dovrà sconfiggere per conquistare un secondo mandato lo stesso rivale del ballottaggio di cinque anni fa, il candidato del centrodestra Lettieri. Stavolta però parte in grande vantaggio.
A Torino Fassino, sindaco uscente del centrosinistra, non ce l’ha fatta al primo turno, come invece cinque anni fa. Al ballottaggio dovrà vedersela con la candidata del M5s, Appendino, che insegue a circa 10 punti.
Sorte analoga per Merola a Bologna. Il sindaco uscente del centrosinistra è chiamato a conquistarsi il mandato al secondo turno. Lo sfida la Bergonzoni che, sostenuta dal centrodestra unito, è indietro di quasi 20 punti.
A Trieste il ballottaggio vede confrontarsi i due più recenti primi cittadini: l’uscente di centrosinistra Cosolini è in ritardo di oltre 10 punti rispetto al due volte sindaco del centrodestra fra il 2001 e il 2011 Dipiazza.
Fonte: cise.luiss.it