Vaffa… questi inglesi! Questa è la prima reazione emotiva che viene spontanea dopo la vittoria della Brexit. Se loro si sentono superiori, e credono di stare meglio, e avere più opportunità isolandosi, in un mondo sempre più globale, che vadano!
Un paziente si sta separando dalla moglie. Non si capacita per la pochezza delle motivazioni che hanno determinato la fine del loro rapporto e che gli si imputi il fatto che era sempre assente perché lavora dieci ore al giorno. Soprattutto appare angosciato per la cattiveria che traspare dalle richieste dell’avvocato di lei. Sembra che voglia distruggerlo. Lui ha costruito, negli anni, con grandi sacrifici, un’azienda, una grande casa e ha un ottimo introito economico. Le richieste dell’avvocato della moglie lo porterebbero a vivere in affitto con pochi soldi, sufficienti solo a sopravvivere.
Il paziente si chiede: “ Ma non si rendono conto che se mi distruggono non sarei più in grado di lavorare e, visto che sono l’unica fonte di reddito, si troverebbero anche loro col ‘culo per terra‘?”.
Purtroppo, in molte storie di separazione si ripropone questa situazione in cui si adotta il motto ‘à la guerre comme à la guerre’, per cui non si risparmia nessun colpo al compagno/a che ora diviene nemico. Convincere i figli a parteggiare per uno dei partner contro l’altro, secondo quella che viene definita “Sindrome da alienazione parentale”, pare ormai una prassi consolidata per sottoporre il malcapitato a una forte pressione emotiva e scucirgli altro denaro.
Il mio paziente si rattrista pensando a tutte le notti passate a curare i suoceri, ai periodi di accudimento dei figli, alle attenzioni verso la moglie quando ebbe una grave malattia, momenti che ora paiono dimenticati. Rimane solo rabbia e voglia di distruggere l’altro.
In misura analoga, la separazione fra Europa e Inghilterra rischia di provocare molti rancori. Succederà inoltre che altre nazioni pensino di cercare di stare meglio isolandosi. Si ripresenteranno spinte isolazioniste all’interno delle nazioni con scozzesi, catalani e veneti in prima fila. Quando però un’alluvione, un terremoto o una qualsiasi difficoltà malauguratamente si abbatterà su queste piccole e isolate porzioni di popolazione, ecco che riemergerà la richiesta d’aiuto agli stati nazionali e alla tanto vituperata Europa.
Fonte: ilfattoquotidiano.it | Autore: Luciano Casolari