Il referendum costituzionale, il voto più atteso nel panorama politico europeo, si terrà il 4 dicembre. Il governo ha comunicato dopo il Consiglio dei ministri la data di un evento elettorale destinato a dominare la scena pubblica dei prossimi mesi. Non è un caso che la stampa finanziaria estera abbia acceso da tempo i riflettori su un voto determinante per la stabilità politica del paese. In casa nostra il tema del referendum è esploso sul web un attimo dopo l’ufficialità della data. Su twitter l’hashtag#4dicembre è entrato nella topic trend poco dopo l’annuncio del governo.
Con una media di 2151 tweet all’ora l’argomento del referendum costituzionale è stato, per alcune ore, il più discusso nella twitter-sfera italiana. Tra gli influencer che sono stati in grado di rendere popolare #4dicembre troviamo: l’Ansa (732,648 follower), il Partito Democratico (198,399) e Sinistra e Libertà (135,877). Il referendum è stato anche uno dei temi più ricercati in rete. Lunedì 26 settembre “referendum costituzionale” ha ricevuto più di 20mila ricerche su Google, risultando a fine giornata l’ottavo argomento più ricercato.
In realtà in rete già da qualche settimana stanno scaldando i motori i fronti del Sì e del No. Nella e-news del 5 settembre Matteo Renzi ha dato il via alla campagna online a favore del Sì, inviando le coordinate social di Bastaunsi.it, il comitato che su internet si spende a favore della riforma costituzionale. Collegato al fronte ufficiale del Sì c’è anche laretedeisi.it, organizzata intorno a un sito web ed ai profili dei principali social network (Facebook, Twitter e Youtube). Nel variegato mondo del No troviamo al primo posto iovotono.it, il comitato contro la riforma costituzionale capitanato dal costituzionalista Gustavo Zagrebelsky. A favore del no c’è anchedemocraziacostituzionale.net, dotata di un account twitter e una serie di pagine Facebook locali.
Se confrontiamo i due principali comitati su Facebook, vediamo come il fronte del no abbia raggiunto un livello di popolarità più alto (numero di like). Il comitato a favore del Sì riesce però a coinvolgere di più su questo social, considerando un maggiore livello di interazione con gli altri utenti (numero di persone che parlano della pagina Facebook). Su Facebook Basta un sì è stato lanciato a maggio, ottenendo fino ad oggi un totale di 24.909 mi piace. Il numero delle persone che interagiscono con questa fanpage è di 20.192 (persone che ne parlano). I numeri di Io voto No ci dicono che questa pagina registra un totale di 64.642 mi piace e 17.833 persone che ne parlano.
Spostando la sfida nel campo di Twitter rileviamo un sostanziale vantaggio da parte del fronte del sì alla riforma costituzionale. Il profilo di Basta un Sì ha infatti un livello di popolarità e di interazione più elevato di quello del comitato del no. L’account twitter @bastaunsi è seguito da 5.116 utenti mentre il @comitatono da 3.100 follower. Per quanto riguarda il livello di interazione con gli altri utenti @bastaunsi solo nelle ultime 24 ore ha ricevuto 200 menzioni da parte di 124 profili unici. Il comitato del no è stato invece citato 156 volte da parte di 108 profili unici ma nell’arco degli ultimi 9 giorni.
I due fronti si sfidano anche nel campo di Youtube, dove raccolgono principalmente delle brevi interviste dei vari testimonial. Il comitato del no è i vantaggio grazie ad un canale ufficiale che ottiene 810 iscritti ed un totale di 551.754 visualizzazioni dei video pubblicati. Su questo social il comitato del si è indietro: il canale Basta un Sì registra 174 iscritti e 19.970 visualizzazioni.
Fonte: huffingtonpost.it | Autore: Guido Petrangeli