La galassia social non è fatta solo di account fasulli e scontri a colpi di fake news, e le sue pulsioni possono dare un’idea di dove stia andando il sentimento dei cittadini. Osservando le loro interazioni e gli argomenti più ribattuti, per esempio su Twitter, è possibile avere uno specchio dell’umore (sebbene di una parte ristretta) della società sugli argomenti più disparati. Il sito Bruegel.org ha raccolto più di 100 mila tweet tra il 19 e il 27 novembre, cercando di interpretare l’atteggiamento della Rete sul referendum costituzionale del 4 dicembre. Sono stati messi a confronto il gruppo di hashtag #bastaunsi, #iovotosi, #si e il gruppo #bastaunno #iovotono #no. Il risultato della battaglia è una vittoria secca del campo del “no”, avanti anche negli ultimi sondaggi tradizionali pubblicati prima del divieto.
Come si può notare, i picchi di tweet, per entrambi gli schieramenti, si concentrano in prima serata, in corrispondenza con i programmi televisivi politici. Il campione è stato raccolto inserendo sempre nei criteri di ricerca anche gli hashtag #referendum e #renzi. Da notare come l’unico picco di maggioranza dei “sì” sia la serata del 23 novembre, durante un’apparizione di Matteo Renzi a Porta a Porta. In tutte le altre la prevalenza è del “no”.
La stessa Bruegel aveva eseguito le stesse rilevazioni anche alla vigilia della Brexit, data per improbabile da tutti i sondaggi tradizionali ma ampiamente prevista dal sentimento di Twitter. Gli ultimi sondaggi pubblicati riportavano forbici di vantaggio del “no” sul “sì” assai diverse, ma tutti bocciavano la riforma costituzionale: dai 10 punti di Ipsos, ai 7 di Demos, ai 5 di Euromedia. ai 3 di Demopolis. Se si aggiungono le tendenze di Twitter, il fronte del “sì” dovrebbe iniziare a preoccuparsi.
Fonte: lettera43.it