Tanti in politica cercano l’uomo nuovo, ma non riescono a trovarlo. Forse il problema è che cercano un uomo. Se cercassero un animale, sarebbe tutto più semplice. Lo si evince dai calcoli dell’analista politico francese Thomas Guénolé, che sostiene – dati alla mano – che contro Marine Le Pen vincerebbe perfino una capra. Non una capra metaforica (à la Sgarbi) ma una capra vera, reale.
“Se al secondo turno ci fosse uno scontro tra la Le Pen e una capra”, ha detto, “viene eletta la capra”. Questo per far capire come le possibilità di vittoria della leader del Front National siano quasi inesistenti: la maggior parte dei francesi si turerebbe il naso e sceglierebbe Macron, o Fillon, o capron.
La questione degli animali è il vero leit-motiv delle elezioni del 2017. Anche in Olanda saranno decisivi. Tanti sono preoccupati dai numeri alti del candidato sovranista Geert Wilders, ma non guardano alle alte percentuali che riceve, secondo i sondaggi, anche il Partito degli Animali.
Esiste davvero, è guidato da Marianne Thieme e potrebbe vincere ben sette seggi in Parlamento. Dato il sistema proporzionale, la mancanza di un vincitore certo e la necessità di stringere accordi di coalizione, è molto probabile che, alla fine, saranno decisivi per il governo. “Se ci chiameranno, ci saremo”. Il partito in realtà ha una visione ampia delle cose: dagli accordi di libero scambio alla tutela dell’ambiente. Tutto, però, avendo al centro l’interesse degli animali.
Fonte: linkiesta.it