Il dato dell’affluenza alle primarie del Pd non dipende solo da problemi interni dei democratici. Si tratta di un trend di fondo. Lo si nota da ciò che sta accadendo in preparazione alle elezioni amministrative. Sempre più saranno presenti in tutta Italia liste civiche e locali, mentre sempre meno vedremo quelle dei partiti nazionali.
Anzi: molti candidati sindaci non vogliono proprio vedere quei simboli. Il fattore “Dema” di Napoli o la più recente polemica sul nuovo simbolo creato dal Leoluca Orlando per la sua lista, non sono casi unici. Inoltre il fenomeno non è più solo meridionale ma sempre più generale.
Tra comunali e regionali stiamo vedendo sparire un po’ alla volta i simboli nazionali in favore di liste civiche locali, aggregazioni di tipo diverso. È un processo di frammentazione in corso da tempo che corrisponde alla società liquida ma anche alla costruzione di alleanze impensabili per il Parlamento.
Per ora sfugge a questa frantumazione il M5S ma già si vedono i segnali di contagio di cui “effetto Parma” di Pizzarotti è solo un’avanguardia. I partiti resistono solo per il livello nazionale ma con una legge proporzionale non si può dire fino a quando. Più che disaffezione è in atto un processo complesso, una specie di reazione alla crisi dei corpi intermedi che ora colpisce le forze politiche, visto che non sono state in grado di ereditarne il ruolo.
Localmente chi ambisce a diventare sindaco o presidente di Regione sa che i simboli dei partiti possono rappresentare un freno. Non vogliono, tra l’altro, essere coinvolti in polemiche nazionali che li riguardano solo in parte. La realtà ci mostra una carta politica locale sempre più sfrangiata, con alleanze inedite e incrociate. È anche il frutto della chiusura localista che ormai attanaglia tutte le forze politiche.
D’altronde le relazioni governo-regioni e governo-sindaci non è delle migliori: sono ormai anni di polemiche sui tagli alla spesa locale e non contano le solidarietà di partito ma di status. Anche nei confronti delle migrazioni abbiamo visto sindaci e regioni chiudersi a riccio e non voler aiutare. Trionfa il si salvi chi può. Prepariamoci a delle nuove sorprese.
Fonte: huffingtonpost.it