La candidata francese della destra radicale, Marine Le Pen, uscita sconfitta dal secondo turno delle presidenziali, è riuscita comunque a ottenere buoni risultati nelle zone tradizionalmente vicine al suo partito, il Front National: il nord-est del paese, la parte della Francia più depressa dal punto di vista economico e più colpita dalla deindustrializzazione, e la costa mediterranea orientale, un tradizionale serbatoio di voti per la destra radicale francese.
Le Pen ha ottenuto più del 50 per cento dei voti soltanto in due dipartimenti: il Pas de Calais e l’Aisne (in blu nella cartina qui sotto), dove ha raggiunto il 52 per cento dei consensi. Nella città di Calais, la più importante della regione, Le Pen ha sorpassato il 57 per cento. Calais è la città dove lo scorso ottobre è stato sgomberato un grande campo di migranti, soprannominato la “Giungla”, da dove migliaia di persone cercavano di raggiungere il tunnel sottomarino che collega la Francia con il Regno Unito. mentre ad Hénin-Beaumont, il comune dove risiede, ha raggiunto il 61 per cento. In questa regione c’è il tasso di disoccupazione più alto di tutta la Francia continentale.
Le Pen è andata molto bene anche sulla costa Mediterranea, in particolare quella orientale. È una zona completamente diversa rispetto al nord-est, dove non solo il clima è migliore, ma il reddito è molto più elevato e l’economia è in genere più sviluppata. Qui Le Pen non è riuscita a ottenere la maggioranza in nessun dipartimento ma ci è arrivata spesso vicina, come nel Var e nella Corsica del sud, dove ha ottenuto il 49 per cento dei voti. È un’area dove storicamente il Front National è molto forte. Nel 2015 la nipote di Marine Le Pen, Marion Maréchal, ottenne il 45 per cento dei voti al secondo turno delle elezioni regionali della Provenza-Costa Azzurra: uno dei risultati più alti mai raggiunti dal suo partito alle elezioni locali.
Fonte: ilpost.it