L’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in collaborazione con Fondazione Ismu ha analizzato l’incidenza dell’argomento nelle campagne elettorali per il rinnovo della presidenza in Lombardia e in Lazio nel 2018.
L’immigrazione, ormai, domina il discorso politico quasi quotidianamente. Eppure nelle ultime campagne elettorali – e, in particolare, durante quelle per il rinnovo della presidenza in Lombardia e in Lazio nel 2018 – ha rivestito un’importanza minore di quella che ci sarebbe potuti aspettare. Lo dimostrano i dati di un’indagine dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in collaborazione con Fondazione Ismu, che analizza l’incidenza della tematica migratoria nella comunicazione politica italiana e la sua copertura da parte dei media tradizionali e non. I risultati della ricerca sono stati raccolti nel volume «Migrazioni e comunicazione politica. Le elezioni Regionali del 2018 tra vecchi e nuovi media» (edito da Franco Angeli); il libro, a cura di Marina Villa, verrà presentato giovedì 17 gennaio nella prima delle due giornate del convegno «Migrations/Mediations. Media e arti performative nelle politiche di inclusione» all’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il mobile editor del Corriere della Sera Marco Castelnuovo in veste di moderatore.
La comunicazione su Facebook e Twitter
Per quanto riguarda la comunicazione politica sui social, i ricercatori hanno rilevato che solo una percentuale ridotta dei post Facebook di candidati e partiti fa riferimento all’immigrazione: l’11,2% in Lombardia e l’8,2% in Lazio. In termini di impatto percentuale sul totale dei post prodotti, la pagina che presenta l’incidenza più alta è quella di Fratelli d’Italia con il 46,7%, seguita dalla Lega Nord (39,8%) e da Sinistra per la Lombardia (16,9%). Nel Lazio, l’account più attivo sul tema dell’immigrazione è il profilo personale di Jean-Léonard Touadi, candidato presidente per la lista centrista Civica Popolare originario della Repubblica del Congo e oggetto di commenti razzisti. Su Twitter si registrano numeri simili: i soggetti politici lombardi parlano di immigrazione nell’11,9% dei tweet, quelli del Lazio nel 5,5%.
In relazione alla stampa locale, l’indagine sottolinea come in Lombardia la copertura del tema migratorio sui giornali locali prevale rispetto ai dorsi dei quotidiani nazionali, mentre nel Lazio c’è una sostanziale equità. In Lombardia, la provincia più sensibile al tema dell’immigrazione risulta quella di Brescia; in Lazio, dove il tema dell’immigrazione appare meno rilevante e centrale rispetto alla Lombardia, l’area più sensibile al tema è invece la Ciociaria-Basso Lazio. I ricercatori hanno poi esaminato i principali telegiornali italiani nel mese precedente le due elezioni regionali del 4 marzo 2018: è emerso che l’immigrazione rappresenta il 10% delle notizie andate in onda in prima serata e che le edizioni di Studio Aperto e del Tg4 sono caratterizzate da un impiego massiccio dell’immigrazione come tematica connessa a notizie di criminalità.
Si può concludere che nelle due campagne regionali il tema dell’immigrazione è stato marginale, sia sulle piattaforme social sia sulla stampa e in televisione. «Tuttavia si tratta di un tema di forte rilevanza, perché è un catalizzatore di attenzione che sollecita reazioni e può presentarsi connesso a un gran numero di tematiche “sensibili”: la sicurezza, l’accoglienza, il lavoro, il territorio, il turismo, l’appartenenza culturale, quella religiosa, l’identità di razza, quella ideologica e così via», si legge nell’indagine. «In generale, chi è contro gli immigrati, in modo sia urlato sia con argomentazioni più articolate, aggrega consenso. Componenti significative della società (a tutti i livelli della stratificazione sociale) in termini elettorali sono infatti sempre più propense a dare il proprio consenso ai partiti cosiddetti xenofobi o molto scettici nei confronti della presenza degli immigrati nel nostro Paese».
Del resto secondo sondaggi recenti oltre il 32% degli italiani vede l’immigrazione come uno dei principali problemi per il Paese. Il 63% considera i migranti un peso per il sistema di welfare e il 75% pensa che alimentino la criminalità. Inoltre, il 58% degli italiani ritiene che i migranti portino loro via il lavoro. C’è però una distinzione tra il fenomeno migratorio reale e la sua percezione da parte degli elettori. In particolare, il 47% degli italiani ritiene che ci siano più migranti irregolari che regolari, mentre il 25% pensa che le due categorie si equivalgano numericamente. Invece, le stime realizzate sulla base dei dati ufficiali indicano un rapporto chiaramente sbilanciato in favore dei regolari (circa 5.467.000 regolari al primo gennaio 2017, a fronte di 491.000 irregolari). Allo stesso modo, in media gli italiani stimano che la popolazione straniera rappresenti il 24,6% del totale della popolazione residente, mentre secondo le fonti ufficiali non supera il 7% (fonte: Eurobarometer).
Fonte: Corriere Della Sera. Autore: Andrea Federica De Cesco