“Proteggeremo le elezioni”. Ecco il piano di Facebook per salvaguardare le europee

“Proteggeremo le elezioni”. Ecco il piano di Facebook per salvaguardare le europee

Annunciate le linee guida per evitare manipolazioni e abusi alla prossima tornata elettorale per eleggere il Parlamento di Strasburgo. Controllo della pubblicità, cancellazione dei post scorretti e analisi delle fonti. Ma per alcuni esperti queste contromisure potrebbero non esser sufficienti.
“Proteggere l’integrità delle elezioni, assicurandoci al contempo che le persone possano far sentire la propria voce, è una priorità assoluta per Facebook”. Così Anika Geisel che per il social network americano si occupa di seguire le prossime europee. Dopo la valanga di critiche piovute sulla multinazionale di Mark Zuckerberg dopo le presidenziali americane, ora a Menlo Park si muovano con cautela: non vogliono compiere gli stessi errori macroscopici. “Facendo tesoro di quanto imparato da tutte le elezioni avvenute negli ultimi due anni –prosegue Geisel – abbiamo migliorato la nostra abilità di eliminare gli account falsi, ridurre le notizie false, aumentare la trasparenza degli annunci pubblicitari, e sostenere un elettorato informato e impegnato”.
E così ecco i nuovi strumenti che verranno lanciati a fine marzo iniziando dalla pubblicità. Gli inserzionisti dovranno essere autorizzati prima di acquistare annunci politici. Su certe tematiche dovranno in pratica confermare la loro identità e includere informazioni aggiuntive su chi sia il responsabile dei loro annunci. Non si tratta solo degli annunci delle campagne politiche, ma di tutti quelli relativi a temi di interesse pubblico, ovvero che non menzionano un candidato o un partito, ma che riguardano tematiche discusse e di rilievo.

“Siamo anche consapevoli che questo sistema non impedirà del tutto gli abusi”, ammettono a Facebook. “Ci troviamo di fronte ad avversari intelligenti e ben finanziati che continuano ad adattare e cambiare la loro strategia man mano che facciamo progressi nel prevenire gli abusi. Ma crediamo che questo maggior livello di trasparenza sia positivo per la democrazia”.

L’altro fronte è quello delle notizie false. Qui Facebook promette di proseguire nell’opera di cancellazione di quei contenuti che violano i suoi standard e di ridurre la diffusione di quei post che “compromettono l’autenticità della piattaforma”. Ampliato il programma di fact checking, che oggi copre contenuti in 16 lingue, è stata introdotta la possibilità per i fact-checker di rivedere foto e video, oltre ai link agli articoli. E per coordinare meglio le attività, nelle ultime settimane prima delle Elezioni Parlamentari Europee, verranno aperti di nuovi centri operativi specializzati compreso uno a Dublino.

Ma il linguaggio e la propaganda sono terreni scivolosi come sa bene Walter Quattrociocchi, che alla Ca’ Foscari di Venezia si occupa da anni di questi temi e dirige il laboratorio di Data and complexity. A volte basta sollevare una discussione ad arte per provocare una reazione aumentando le divisioni e non sempre lo strumento impiegato è una notizia falsa. Mark Zuckerberg di recente aveva parlato di voler ridurre la visibilità di quei contenuti che sono ancora nel consentito ma progettati proprio per generare le polarizzazioni. Facebook ha infatti ammesso, con ritardo, che sono proprio quelli i messaggi più pericolosi grazie al tasso di viralità elevato. Anika Geisel però non ne fa menzione.

Fonte: La Repubblica. Autore: Jamie D’Alessandr0

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