Troll, bufale, pagine satiriche che improvvisamente si trasformano in pagine politiche. Il rapporto tra Facebook e le campagne elettorali non è mai stato del tutto sereno. Nelle ultime settimane il social network di Zuckerberg ha creato due strumenti che si possono usare per monitorare l’attività politica tra i suoi post.
Il primo è una war room con oltre 40 dipendenti, aperta nella sede di Dublino. Qui vengono monitorate giorno per giorno le informazioni che circolano sul social network, un lavoro che ha permesso la chiusura di una serie di pagine che diffondevano notizie false. L’altro è Libreria Inserzioni, uno strumento di ricerca che consente di analizzare quanto ogni pagina spende per le inserzioni pubblicitarie.
Matteo Salvini, oltre 90mila euro di investimenti
L’agenzia stampa Agi ha usato Libreria Inserzioni per analizzare i dati di tutti i politici italiani. Al primo posto c’è, come si può facilmente immaginare, Matteo Salvini. La sua pagina ha superato i 3 milioni e mezzo di follower, facendolo diventare il politico più seguito d’Europa.
Dal marzo 2019 il suo team ha speso oltre 90mila euro di inserzioni. In totale i post a pagamento, quelli che ricevano un boost per avere più visibilità, sono stati 54. Libreria Inserzioni permette anche di vedere quanti profili hanno accesso alla pagina, nel caso del ministro dell’Interno sono 22. Nessuna inserzione sulle pagine della Lega.
Luigi Di Maio, zero post sponsorizzati
Cercando invece Luigi Di Maio, la dicitura che appare è: «Non sono presenti inserzioni che corrispondono alla tua ricerca». Zero inserzioni a pagamento, quindi. A gestirla sono 27 persone, di cui 2 dal Belgio. Cambia poco sulla pagina del Movimento 5 Stelle. Secondo il social network di Zuckerberg gli alleati di governo della Lega avrebbero sponsorizzato dalla loro pagina con 1,4 milioni di follower solo 12 post, per un totale di 701 euro.
Nicola Zingaretti, i post finanziati sono quelli del Pd
Situazione simile per il candidato del Pd Nicola Zingaretti. Dalla sua pagina non è stato diffuso nessun post a pagamento, anche se della sua gestione se ne occupano 18 persone. Da quella del Pd, che può contare su meno di 300mila follower, invece sono state lanciate da marzo 250 inserzioni. Una spesa totale di 88mila euro. 26mila spesi solo nell’ultima settimana. Una cifra simile a quella d Matteo Salvini, anche se con un numero maggiore di post sponsorizzati.
Giorgia Meloni, tutto il budget per l’ultima settimana
La spesa di Giorgia Meloni, oltre un milione di follower, per le inserzioni arriva quasi a 19mila euro per 69 post. Eppure la maggior parte degli investimenti sono stati fatti nell’ultima settimana, oltre 14mila euro. A gestire la pagina sono in 16. Lo staff di Fratelli d’Italia, poco meno di 200mila follower, ha speso di più: 23mila euro per 69 inserzioni.
Silvio Berlusconi, la discesa in campo su Facebook
«Sono ancora io». L’11 maggio Silvio Berlusconi ha pubblicato sulla pagina Facebook un video che voleva essera una versione 2.0 di quello pubblicato sulle sue reti televisive il 26 gennaio del 1994, il giorno in cui ha deciso di «Scendere in campo».
Anche lui non ha badato a spese per spingere la sua pagina da 1 milione di follower gestita da 17 persone: 73mila euro investiti in 420 inserzioni a partire da marzo. Dieci volte in più della pagina di Forza Italia, ferma a 7mila euro.