La “raccomandata”. Ieri Berlusconi ha detto che quando la destra sarà al potere “basterà una raccomandata” per aprire un’attività. E sono fioccate le ironie e i dileggi, temo fuori posto. “Ma come! Non sa che esiste la pec? Non ha fatto lo spid?” E via sghignazzando…
Ma sono sghignazzi fuori luogo, perché Berlusconi quando parla non ha in mente l’imprenditore giovane, dinamico costantemente connesso e vagamente nevrotico – quello vota PD – bensì il piccolo artigiano che tiene i soldi in una busta e la busta nascosta chissà dove… l’idraulico che annota quello che manca su un pezzo di carta…il titolare di un frutta e verdura che fa gli ordini al telefono, perché se scrivi su una mail “la finanza ti legge”. Insomma, ha in mente quella gente lì, che fa la raccomandata, perché si fida più della carta che del digitale e chiama ancora il ”190” per l’ora esatta, un servizio redditizio al punto che TIM continua a mantenerlo attivo, mentre in Francia l’hanno eliminato perché non chiamava più nessuno.
Berlusconi ha sempre saputo chi doveva rappresentare. Nel 1994 era l’imprenditore di successo che avrebbe svecchiato il Paese gestendolo “come un’azienda”, dando voce al bisogno di cambiamento in una Italia stremata da Tangentopoli e dalla crisi. Oggi è il vecchio nonno saggio, che “finché ci sono io, non si faranno cazzate” magari un po’ suonato, ma in piena sintonia con l’elettore che va ancora in posta a fare le raccomandate. E nella gestione delle campagne elettorale ha sempre avuto un talento straordinario che tutti gli altri si sognano, con sprazzi di genio da grande venditore: il “nuovo miracolo italiano”, il “contratto con gli italiani”, la geniale sceneggiata del “predellino”…
Ecco, mi aspetto da un momento all’altro un nuovo “predellino” e nell’attesa penso che nonno Silvio quando parla di raccomandate non ha poi tutti i torti: ieri sono dovuto andare sotto il sole cocente all’Università a portare una carta che non si poteva inviare via mail o scannerizzare, perché sopra ci andava la marca da bollo da 2 €. Il “bollatico” potrebbero chiamarlo.
Avevo pensato di fare una raccomandata in effetti, sarebbe stato pure più comodo. Ma non volevo passare per berlusconiano.
Autore: Marco Cucchini (C)