Perchè diavolo perdere tempo a ipotizzare la riforma dell’Irpef, nuove curve contributive, studi di settore, cunei fiscali da tagliare…Se il problema è abbassare drasticamente la pressione fiscale, infatti, basta fare come Valentino Rossi.
Non pagare le tasse. Aspettare che ti becchino. Quindi patteggiare il 20% della somma complessiva della quale si è debitori, da versarsi in comode rate.
Solo io in tutta Italia trovo la cosa indecente?
Caro Marco,
Come sempre in Italia furbi e disonesti ci guadagnano e pure se la cavano.
Ma il mio è il classico commento da lamentoso pseudomoralista.
Però non dirò mai:”Lo fanno tutti…”. Lamentoso ma non qualunquista
e soprattutto non bugiardo. In Italia i più le pagano le tasse.
Certo è che ora è sempre più aperta la porta ai suddetti furbi e disonesti.
A volte non si sa più che fare…
Stef Bulf1
Quel che è peggio è che si teorizza come “Valentino va giudicato solo in gara”, dimenticando che un personaggio della sua popolarità ha inevitabilmente un seguito e influenza percezioni e comportamenti, soprattutto dei ragazzi…
Non sono un fiscalista e non ho avuto il tempo per analizzare le questioni meramente numeriche relative agli importi contestati a Valentino. Credo però, in via generale, che sulla questione dello “Accertamento con adesione” (metodo di recupero tasse varato dal primo governo Prodi nel 1997) i media e soprattutto i vari blog in Internet, abbiano fatto un po’ di confusione. Premetto che non sono un appassionato di motociclismo e, sinceramente, godere dei successi (o degli insuccessi) del Valentino Rossi di turno, lo paragono al masturbarsi davanti ad un video hard. Detto ciò e ricollegandomi al sistema di recupero di cui sopra, vorrei specificare che tale metodo viene utilizzato per dare la possibilità al presunto evasore (per esperienza personale il fisco, non trovando o meglio non potendo reperire tutte le informazioni fiscali per la quantificazione della tassazione, invia il conto “tutto compreso”) di fornire chiarimenti ed, eventualmente, le ricevute dei mancati o ritardati pagamenti. Successivamente il fisco fissa un incontro “chiarificatore” in cui le parti si accordano (nel rispetto delle leggi vigenti) sull’importo e le modalità di versamento. Questo sistema permette semplicemente di ridurre di 1/4 la sanzione della presunta evasione ergo la tassa va pagata in toto.
Probabilmente il fisco avrà accertato che la sua richiesta non era realistica (non è che se ci arriva una cartella esattoriale questa deve essere corretta, possiamo dimostrare il contario), avrà verificato l’evasione effettiva e, avendo Valentino (ma lo poteva fare qualsiasi italiano debitore) richiesto l’accertamento con adesione , ha ridotto ad 1/4 la sola sanzione.
Spero di aver chiarito qualche dubbio e, soprattutto, che il fisco abbia fatto bene il suo lavoro…
Beh…anche io spero che tutti abbiano fatto il loro lavoro con cura e correttezza, anche se il precedente trattamento riservato ai debiti delle società di calcio non lascia certo ben sperare…