Una delle conseguenze del divorzio tra Berlusconi e UDC è il venir meno nella coalizione di centrodestra dell’unico partito erede di uno dei grandi filoni politico-ideali all’origine della nostra Costituzione: quello cattolico-sociale.
L’assenza di una qualche lealtà ai principi costituzionali e – parallelamente – il netto spostamento a destra del baricentro politico del PdL emerge da tanti fattori, non ultimo i dibattiti politici di questi giorni. Ieri sera, ad esempio, Gianfranco Fini si è confrontato nel salottino di Bruno Vespa con Fausto Bertinotti. E in quella sede ha giocato il suo “asso” d’apertura: la castrazione chimica dei pedofili, proposta con uno dei suoi sorrisi di ghiaccio, a metà tra lo straffottente e lo spietato.
Non entro nel merito della legislazione italiana in materia di pedofilia e violenza sui minori. Non la conosco nel dettaglio, non so come sia comparata con quella europea e non ho idea delle possibili opzioni in campo. Ma una cosa la so: la proposta della castrazione chimica si scontra – credo – con almeno tre principi costituzionali:
- Art 13, comma 2: “È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.”
- Art 27, comma 3: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.”
- Art. 32, comma 2: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
I casi sono due: o Gianfranco Fini non conosce la Costituzione Italiana e ciò è grave, molto grave (ma ne dubito, visto che è laureato in Giurisprudenza). Oppure la conosce, sa che la castrazione chimica non sarà mai legge ma la propone perchè spera di speculare elettoralmente sulla paura e sul dolore che un odioso caso di cronaca ha causato in molti italiani, me compreso. E questo è addirittura peggio.
Non è una questione di destra o di sinistra. Da osservatore attento della politica, mi piacerebbe una campagna elettorale con meno balle e programmi più chiari tra i quali scegliere. Non mi è mai piaciuta la “tv del dolore”, non vedo perchè debba piacermi la politica che sul dolore cerca di prosperare.
Come puoi vedere ogni tanto navigo nel tuo blog e mi soffermo su qualche particolare argomento. Non condivido minimamente e anzi aborro categoricamente la tua posizione perbenista sulla pedofilia. Mi vergogno di vivere in un paese in cui i pedofili vengono considerati dei semplici deliquenti al pari di ladri di galline. Purtoppo la pedofilia è, indipendentemente se la si considera un’inclinazione/deviazione sessuale (mio giudizio) o una malattia (non credibile), non recuperabile. Il pedofilo rimane pedofilo. E’ vero che lo si può far riflettere, rieducare, capire, ma la sua natura è quella. Non c’è soluzione. Introdurre, come in Gran Bretagna, la castrazione chimica per i recidivi è il minimo che una società civile e rispettosa della vita soprattutto degli indifesi può fare. Non c’è pena sufficiente per chi demolisce i sogni di un bambino, chi uccide la fanciullezza e preclude ogni possibilità di godimento dell’amore e del sesso a qualcuno. L’orco famelico, insaziabile e cattivo entra nella loro anima e mai più uscirà se non per trasformarli in nuovi orchi. La Costituzione non prevede questo.
Non ho figli, probabilmente neanche tu ma ti giuro che alla sola idea di avere dei pargoli che finiscono in mano a quei mostri ogni senso civico, democratico, religioso e costituzionale svanisce.
Una postilla: a me risulta che Fini sia laureato in Psicologia.
Caro Maurizio, per quanto mi riguarda sei il benvenuto.
Non credo di avere espresso una posizione “perbenista” sulla pedofilia. Anzi, non ho espresso proprio una posizione, infatti scrivevo “Non entro nel merito della legislazione italiana in materia di pedofilia e violenza sui minori. Non la conosco nel dettaglio, non so come sia comparata con quella europea e non ho idea delle possibili opzioni in campo”.
Volevo solo far notare come si proponeva una soluzione drastica su un tema che tocca lo stomaco delle persone, sapendo come non sarebbe possibile comunque condurla in porto per ragioni oggettive legate al nostro sistema giuridico. E questo mi sa di speculazione elettorale…
Hai ragione sulla laurea di GF