Udine, domani

Udine, domani

Mentre tutti i riflettori sono puntati sul ballottaggio romano, io nel mio piccolo seguo con trepidazione quello per il comune di Udine.

La partita è tra il rettore Furio Honsell e il commercialista Enzo Cainero, il primo “cavallo di razza” del centrosinistra e il secondo “vecchia volpe” della CdL. Le mie preferenze sono tutte per il Magnifico, per due ragioni, una politica, una un po’ più sociologica.

La ragione politica è che il centrodestra ha già Regione e Provincia di Udine e la bulimia non aiuta alla salute. Perchè le istituzioni funzionino è necessario un po’ di sano e competitivo pluralismo e questo è difficile aversi se vi è una filiera di relazioni ininterrotta che inizia a Palazzo Chigi e finisce nella più scassa delle circoscrizioni comunali.

Ma c’è una seconda ragione più profonda per sperare in una vittoria di Honsell ed è la tipologia del candidato di centrodestra: incarna in pieno il Friuli bigotto, conformistico e reazionario che vedo da quando sono nato: gli alpini, il tajut al bar, la piccola patria, gli affarucci e gli affaracci, la stagnazione delle menti…e quindi anche io – come un candidato sindaco di destra che voterà però a sinistra – sono convinto che “tra un candidato senza un’idea della città (Honsell) e un candidato che ha un’idea che non mi piace (Cainero) scelgo il male minore”.

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