Numeri sotto l’albero

Numeri sotto l’albero

PD: GUERRA DELLE REGOLE SCOMPAGINA PRIMARIE, SABATO SI DECIDE15/12/2012 – Per Natale vi vorrei regalare numeri. Perdonatemi, sono numeri semplici, quasi banali. Tuttavia conviene ricordarseli, i numeri ci aiutano a capire.

Primo numero: 0,83, è la percentuale dei cittadini italiani rispetto al mondo. Siamo lo 0,83% degli abitanti del mondo. Quindi al difuori dei nostri confini esiste il 99,17% degli umani…che guarda a noi. Ci guardano perché l’Italia è attrattiva, figa diremmo noi, cool dicono loro. Il nostro cibo è cool, così come la nostra moda e il design. Abbiamo il 75% delle opere d’arte del pianeta, i più bei paesaggi: Venezia, Roma, Firenze e Napoli. Siamo i figli di Marco Polo e di Colombo, buscando da levante e da ponente abbiamo scoperto il mondo. L’Italia ha ospitato l’Impero più importante, potente e duraturo della storia dell’uomo. Insomma per una serie di ragioni ci guardano.

E pensano che siamo ridicoli a permettere che Berlusconi, o chi per lui, per l’ennesima volta si candidi a governarci. Una buona parte di loro teme addirittura che lo rieleggeremo. Dopo tutto ciò che abbiamo combinato nel mondo, da che mondo è mondo, non ci stimano un granché.

Ora a questo 99.17% occorre aggiungere l’ 85% degli italiani e cioè lo 0,70% del mondo. Pure loro pensano che si tratti di una candidatura ridicola o dannosa per il proprio paese.

Dunque abbiamo da una parte il 99,87 % e dall’altra lo 0,13%.

Può anche essere che lo 0,13% dell’umanità abbia le proprie ragioni, ma propenderei a pensare che la verità stia con il 99,87 % . E con questo liquiderei la questione Berlusconi, che sia lui direttamente a candidarsi Premier o un uomo da lui guidato. La chiuderei senza star lì a scomodare la nipote di Mubarak, lo spread, le riforme mai fatte, i Fiorito, l’atteggiamento miserabile avuto nei confronti di Beppino Englaro, il conflitto d’interessi, il falso in bilancio depenalizzato, le tasse aumentate anziché ridotte, il ponte di Messina e tutto il resto. Quando il 99,87 % degli umani la vede in un certo modo, visto che dall’altra parte non c’è Galileo o Giordano Bruno, dico che va bene così e si può passare a guardare altri numeri.

Questo paese ha bisogno di una guida stabile e democratica. Chi può essere?A leggere i sondaggi non vi è che una risposta: Bersani con il suo Partito Democratico. Viene dato tra il 34% e 38% mentre i suoi principali antagonisti faticano ad arrivare alla metà di questi numeri, con nessuna probabilità di alleanze tra loro. Il gap è enorme, tuttavia i numeri di Bersani non potrebbero essere sufficienti a governare con tranquillità.

Il segretario del PD è reduce da una vittoria alle primarie che può essere valutata in modi anche molto differenti tra loro, a seconda delle sensibilità. Certo è però che il segretario del PD che, con oltre il 90% del partito con lui, non arriva al 51% al primo turno, deve domandarsi perché. Certo è che un ragazzo di 37 anni che, con oltre il 90% del partito contro, prende il 40% e cioè oltre 1 milione di voti, forse ha proposto qualcosa di buono. In particolare si è dimostrato fortemente attrattivo verso una fascia di elettori che in sua assenza potrebbero non votare PD. Senza questo voti il PD non potrà essere quel grande contenitore di progressisti i quali, pur giungendo da radici diverse, concorrono a formare il nucleo del centrosinistra italiano.

Invece di pensare a come allearsi dopo con coloro che ritengono di essere i leader dei moderati, occorre pensare a come prendere ora,direttamente, il voto di molti elettori moderati.

I numeri ci dicono che Bersani dovrebbe chiamare Renzi a condividere, (pur restando lui il leader regolarmente eletto), la guida di questa campagna elettorale. I numeri ci dicono che Renzi, (pur rispettano il suo impegno a non candidarsi personalmente), dovrebbe concorrere in prima persona a richiamare al voto il mondo intero dei potenziali progressisti italiani.

La combinazione Bersani-Renzi, è indispensabile per guidare con equilibrio una moltitudine di italiani (io ritengo almeno il 40%) che sono pronti a votare lo stesso simbolo allo scopo di assicurare un governo stabile al Paese.

Questa mossa va fatta oltre che con la testa (i numeri), anche con il cuore. E cioè credendo veramente che dividersi sulle radici non ha più senso di esistere. E, come sempre, la prima mossa deve farla chi ha vinto, usando il cuore.

Infine, se Monti si candida i ragionamenti di cui sopra valgono per 2. E con questo ultimo numero vi auguro Buon Natale.

Fonte: huffingtonpost.it | Autore: Oscar Farinetti | Foto: ilmessagero.it

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