“La Repubblica” di oggi pubblica un sondaggio sulle intenzioni di voto per le Europee 2009. Ovviamente, non significa assolutamente nulla, dato che mancano 7 mesi al voto e può succedere di tutto, ma è comunque opportuno farci una riflessione.
Si parte da questi dati:
- PDL – 39.0%
- PD – 28.0%
- IDV – 7,8%
- LN – 7,5%
- UdC – 4,0%
- Sx – 5,5%
- PS – 1,3%
- PR – 1,0%
- Dx – 1,5%
- Altri – 4,4%
Considerando che l’orientamento di voto non è certo motivato dalle questioni strettamente europee (che non sono -purtroppo – nella testa e nel cuore degli elettori), si può ipotizzare che il criterio sia, come al solito, politico-domestico. E questo sta a significare che la coalizione di governo è a quota 47,4% (+ 0,7% sulle Politiche 2009), mentre la coalizione ex veltroniana al 36,8% (-0,8%).
Non esiste dunque – sic stantibus rebus – un “plebiscito” a favore dei partiti di governo (che, anzi, continuano a essere indicati da meno del 50% dell’elettorato e farebbero bene a tenerlo presente), così come non esiste una “balcanizzazione” dell’opposizione. Tutt’al più un travaso di voti dal PD all’IdV, ma non certo una dispersione in mille rivoli.
Insomma, mi pare che la partita sia ancora tutta, ma proprio tutta, ma tutta tutta da giocare.