Israele e i suoi errori

Israele e i suoi errori

Malgrado mi consideri una persona adeguatamente informata, confesso di non sapere chi sia il responsabile della recrudescenza della eterna guerra in Medio Oriente… un qualche petardo fatto in casa lanciato un paio di allucinati di Hamas? qualche omicidio mirato progettato giocando a risiko da qualche fagiano d’oro del Mossad? vallo a sapere…

Cerco di ragionare sui fatti. Come fanno gli storici? partono da quello che sanno ed è sicuro… Ad esempio, è un dato non contestato che il 18 giugno 1815 in una piana intensamente coltivata non distante da Bruxelles e limitrofa al borgo di Waterloo gli eserciti francesi e angloprussiani si sono scontrati e che i francesi hanno avuto la peggio. Questo è il dato storico. Poi ci sono le microinterpretazioni: se non ci fosse stato il fango la battaglia sarebbe iniziata prima… se non si fosse perso tempo a bombardare il castello di Hougoumont… se Grouchy avesse avuto i riflessi più lesti… Se il maresciallo Ney non avesse mandato al macello 12.000 cavalieri contro i quadrati inglesi… Se Napoleone invece di starsene disteso a lamentarsi per le emorroidi si fosse spicciato a mandare la Guardia… se, se, se, se, se… E poi ancora le macrointerpretazioni storiche. Se avessero vinto i francesi il Belgio si sarebbe sollevato in loro favore… sarebbero stati spostati 100.000 uomini verso l’Austria… ci sarebbe stata una pace di compromesso e forse oggi in Francia ci sarebbe ancora un imperatore, magari Napoleone XII°.

E in questo caso? il dato storico certo qual’è? forse che nel 1948 l’Onu aveva stabilito delle cose che non si sono mai realizzate? come il principio del due stati sovrani e pacifici, uno ebraico e uno palestinese? Ma pur avendo appurato che forse la prima schioppettata l’hanno tirata gli arabi, che cosa ci dice dell’oggi? poco, direi, molto poco.

E allora, senza i fatti, che vengano le opinioni. Ho scritto parecchie volte dei post di vicinanza e simpatia verso Israele, ma questa volta proprio non ci riesco. Quando è troppo, è troppo… non solo perchè ritengo indegno di un paese civile e democratico l’abuso dei bombardamenti su obiettivi civili ma anche perchè, piaccia o non piaccia (e a me NON piace), Hamas gode di un effettivo consenso popolare e il consenso non si demolisce a cannonate, che piuttosto lo rafforzano…

Certo, Al Fatah e la sua dirigenza si sono sputtanati, dimostrando che forse è più facile dirottare aerei che non gestire il governo di un territorio e in fondo la caduta di prestigio dell’ANP (laica e quasi democratica) è avvenuta non per colpa di Israele, ma per la loro incapacità a costruire un percorso vero, per la patologica corruzione, per l’inadeguatezza nei confronti delle aspettative e dei bisogni della popolazione, che per ragioni svariate appoggia in buona misura gli allucinati fanatici di Hamas.

La quale Hamas ha trasformato un conflitto “laico” in una jihad, come se ce ne fosse il bisogno. Sono alleati degli Hetzbollah libanesi e dei “guardiani della Rivoluzione” iraniani, vale a dire due delle più fanatiche, illiberali e violente fazioni politiche del mondo arabo. E ricordiamo un po’ come iranimpiccagione02funziona l’orrido regime iraniano, dove vengono impiccate le donne incinte (evito la foto), gli oppositori in genere – appesi a grappoli, come le palle dell’albero di Natale – impiccagione1e i giovani gay in particolare, come nella foto a sinistra.

Tutto questo lo ricordo non per compiacimento morboso, ma perchè molto spesso l’opinione pubblica di sinistra – nel suo condivisibile spirito terzomondista – dimentica o non da importanza a quanto avviene quando sono “i buoni” a prendere il potere… E mi chiedo quanti di coloro che difendono Hamas si sentirebbero a loro agio se fossero governati da questi individui, che farebbero rimpiangere pure Berlusconi…

Ciò ricordato però, Israele a parer mio sta passando il segno. Carri armati, bombardamenti a tappeto, massacri di civili, tabule rase… per cosa? dov’è l’obiettivo politico? eliminare Hamas da Gaza, magari facendo in modo che spunti in Cisgiordania? riprendere il pieno controllo della Striscia per ridare vita al tormento dell’occupazione abusiva del territorio palestinese? trovare una scusa per invadere nuovamente il Libano? Oppure, molto semplicemente, rafforzare il consenso elettorale del governo in carica che – val la pena di ricordarlo – era stato eletto con un programma “pacifista”?

Insomma, forse Israele non predica la Guerra Santa, ma ho l’impressione che pratichi la guerra sporca, per fini tutti di politica interna. E in un conflitto tra fanatici religiosi e militarismo fascista, confesso che non riesco a schierarmi… posso solo dirmi triste e deluso per come 60 anni di guerra hanno ridotto una democrazia che era nata per essere colta, civile e aperta.

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