High Hopes

High Hopes

A volte avere ragione può essere gratificante professionalmente, ma può anche dispiacere.

In un post dello scorso ottobre, infatti, avevo ricordato le difficoltà nelle quali si dibatte Barack Obama ipotizzando che presto o tardi i nodi sarebbero giunti al pettine, anche dal punto di vista elettorale.

E così è stato. La sconfitta in Massachusset non solo è un fatto epocale (erano 60 anni che i Democratici non perdevano Boston), ma un campanello d’allarme pesantissimo per le elezioni di mezzo termine che si terranno il prossimo novembre, quando va a rinnovo 1/3 del senato e tutta la Camera dei Rappresentanti.

Questo accade – ahimè – quando le aspettative sono troppo alte. Diventassi io premier, governerei 30 anni, visto che nessuno si aspetterebbe nulla e quindi nessuno potrebbe dirsi deluso!

0 Replies to “High Hopes”

  1. Trovo interessanti le tesi che esprimi sul tuo blog, io sicuramente non avrei una tale esperienza nel formulare commenti sulla politica internazionale.

    Certo, osservando da non addetto ai lavori la campagna elettorale di Obama ho avuto l’impressione che egli sia stato particolarmente facilitato dal fatto di essere stato il primo possibile presidente Afroamericano degli Stati Uniti; il Reverendo Jackson non aveva tale opportunità, evento sicuramente epocale che ha catalizzato su di lui il voto degli Afroamericani. Ma una cosa è perseguire delle politiche populiste, un’altra è poterle realizzare.

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