30/01/2014 – Con le modifiche scaturite dall’odierno compromesso sull’Italicum(innalzamento al 37% della soglia per ottenere il premio al primo turno, premio massimo abbassato al 15%, soglia di sbarramento al 4,5% per i partiti coalizzati, norma “salva-Lega” – superamento del 9% in tre regioni) la situazione cambia leggermente rispetto a quanto ipotizzato con le norme dell’accordo base della settimana scorsa.
Intanto, appare ormai chiaro che nessuno ha intenzione di modificare la norma per cui anche le liste sotto la soglia concorreranno al “bottino” delle coalizioni: ma anche così, sia la coalizione di centrosinistra che quella di centrodestra ad oggi sono stimate dai sondaggi intorno al 35-36%. Si prospetterebbe dunque un ballottaggio, da cui sarebbe escluso il Movimento 5 stelle.
Dal punto di vista dei partiti che accedono alla ripartizione dei seggi, l’abbassamento della soglia di sbarramento per i partiti coalizzati favorisce il Nuovo Centrodestra di Alfano, che i sondaggi danno sotto il 5%, ma leggermente sopra il 4,5%. Questo è rilevante, non solo perché significa l’ingresso in Parlamento di 4 partiti (invece di 3), ma anche perché, se il centrodestra dovesse vincere (al primo turno o al ballottaggio), la maggioranza sarebbe composta non da un solo partito (come in caso di vittoria del Pd), ma da due partiti, con Forza Italia che non raggiungerebbe da sola la maggioranza assoluta dei seggi. Tanto più che, con la riduzione del premio al 15% (quindi, si prendono il 52% dei seggi con il 37%, il 53% con il 38% e a salire fino a un massimo del 55%) chiunque vinca avrebbe a disposizione solo 321 seggi su 617 (sono esclusi dal totale i seggi delle circoscrizioni Estero e Val d’Aosta).
Ecco le due ipotesi.