Dove collocare l’asticella?

Dove collocare l’asticella?

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Dunque, ormai tutti quelli che volevano saperlo lo sanno: domenica 14 dalle 7 alle 22 i simpatizzanti del costituendo Partito Democratico sceglieranno il loro leader nazionale (sceglieranno anche per altre cose, ma questo ora ci interessa di meno).

Sulla Ferrari c’è Walter Veltroni, seguito da Rosy Bindi ed Enrico Letta su una Golf, da Adinolfi in mountain-bike e Gawronski a piedi…questo più o meno il senso della velocità di crociera dei diversi contendenti e – ovviamente – il loro presumibile ordine di arrivo (con relativo distacco). Auguri a tutti, ca va sans dire, ma la domanda è: quanti andranno a votare domenica. O meglio, quanti dovrebbero andare a votare per evitare il flop?

Facciamo un po’ di calcoli. Nel 2005 per incoronare Romano II giunsero ai seggi circa 4.000.000 di persone, ma si tratta di un’era geologica fa. Oggi le cose sono molto diverse perchè non si tratta di scegliere il candidato premier in una elezione politica imminente (con il vento in poppa e tanta speranza nel futuro) ma, molto più semplicemente, il capopartito di un partito che ancora non esiste e nel quale si riconosce la maggioranza dei parlamentari sostenitori di un governo che non piace mica poi tanto, nemmeno a chi lo ha votato.

Dunque, presumibilmente, non ci saranno certo 4.000.000 le persone che si fionderanno nei gazebo e nei seggi improvvisati dall’organizzazione democratica. Considerando la somma degli iscritti ai due partiti fondatori (DS e Margherita), siamo però pur sempre sul 1.000.000 di persone (6-700.000 diessini, 3-400.000 margherite). Ma si sa anche che coloro che fanno vita realmente attiva sono circa il 25% degli iscritti, quindi saremmo a 250.000 elettori sicuri.

250.000 sono pochi, troppo pochi. Ma di certo non vanno a votare da soli, una moglie, una mamma o un fidanzato geloso lo hanno tutti e quindi il numero deve almeno raddoppiare. E siamo a 500.000. Tutto qui? no, ci sono altri calcoli da fare…I candidati, ad esempio, alle varie assemblee regionali e alla Costituente Nazionale. Sono 40.000 circa, la gran parte quadri dei due partiti, ma non solo… Questi 40000 avranno 50 preferenze a testa, no? dovrebbero averne molte di più, ma insomma per semplicità immaginiamo una media di 50 preferenze a testa…e quindi saliamo alla cifra di 2.000.000

A naso (e il naso, in politica è importantissimo), il livello prevedibile può quindi essere compreso tra un massimo di 2.000.000 di persone e un minimo di 500.000, cioè – dato medio – 1.250.000 cittadini, che per me è un numero altamente probabile. E a questo punto, possiamo veramente fissare l’asticella del successo per il PD.

  • > 500.000. Un flop. il Partito Democratico non interessa a nessuno, manco ai democratici. Tornino tutti a coltivare querce, rose e margherite che sarà meglio…
  • 500.000-1.000.0.000. Un floppetto. Si farà molta retorica sulle “centinaia di migliaia di elettori” recatisi a votare, ma nella sostanza sotto la soglia del milione ci sarebbe molto, ma molto,  ma molto di che discutere e di che fare autocritica (se questa andasse ancora di moda).
  • 1.000.000-1.500.000. Un buon risultato. Niente di particolarmente strepitoso, ma un dato confortante per l’élite democratica. Il partito c’è, la gente pure, si può proseguire.
  • + 1.500.000. Un risultato eccellente. Trionfale sopra i 2.000.000. Una iniezione di gerovital per il governo Prodi e un rafforzamento della classe dirigente dei DS e della Margherita.

La mia opinione? beh…l’ho detta…tra i 1.200.000 e 1.300.000 per i calcoli che ho fatto…ma potrei sbagliare, a scuola in matematica prendevo sempre 4 e con il tempo non mi pare di essere mica tanto migliorato.

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